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di AMDuemila
Il questore Giuliano: “La lotta alla Camorra resta la priorità delle priorità”

Importante operazione della Polizia di Stato eseguita questa mattina nell’area a Nord di Napoli, sotto la coordinazione della Dda partenopea, in cui sono state arrestate 18 persone, accusate, a vario titolo, di partecipazione ad associazione di stampo camorristico, estorsione sia consumata che tentata porto e detenzione di armi e reati aggravati dalle modalità camorristiche.
Nel corso delle indagini ci sono stati diversi sequestri di armi tra le quali un fucile a canne mozze e una bomba a mano. Tra gli arrestati figurano personaggi già condannati o attualmente imputati per loro appartenenza al clan che, storicamente, controlla quei territori. Fra questi ci sono il capo e promotore Renato Tortora e Ciro Serrapiglia, oltre ad appartenenti a famiglie di esponenti di spicco del clan come Domenico Tuccillo, figlio del defunto Gennaro Tuccillo, detto “Zi' Sante”.
La svolta all’interno dell’inchiesta è stata data dal ferimento di Giuseppe Fonzo, avvenuto nel dicembre 2018 a San Pietro a Patierno, ritenuto vicino a Pietro Moccia Iodice noto come "Pierino a Siberia". Secondo gli investigatori, per il tentato omicidio vennero arrestati (e sono attualmente imputati davanti al tribunale di Napoli e al Gup) personaggi considerati appartenenti al gruppo camorristico capeggiato da Tortora.
Dalle indagini è emersa l’articolazione che, attualmente, avrebbe il controllo delle estorsioni sul territorio di Casoria ed Afragola e che avrebbe gestito il sostentamento della cassa del clan Moccia attraverso l'imposizione capillare del pizzo sulle attività commerciali ed imprenditoriali.
Grazie a diverse intercettazioni, svolte dagli inquirenti, è stato possibile accertare come il gruppo criminale avrebbe assunto il pieno controllo delle attività illecite e l'onere di sostenere non solo i propri affiliati arrestati, ma anche altri detenuti e le loro famiglie appartenenti ai Moccia, provvedendo anche alla sostituzione con nuove leve in caso di arresti. I membri del gruppo sarebbero stati in possesso di liste di esercizi commerciali o attività imprenditoriali da sottoporre ad estorsione e programmavano una ampia campagna di riscossione anche nel prossimo periodo natalizio.
“Un'operazione molto importante perché ha permesso di documentare una pressione estorsiva diffusa nei territori di Casoria ed Afragola, finalizzata tra le altre cose al sostegno ai sodali detenuti, meccanismo tipico delle organizzazioni mafiose - ha spiegato il questore di Napoli, Alessandro Giuliano (in foto), che poi ha concluso - La lotta alla camorra resta la priorità delle priorità”.

Foto © Imagoeconomica

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