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di AMDuemila - Video
"Il 6 dicembre dovrò andare a testimoniare al processo e sarò solo"

"Al popolo onesto rivolgo un grido di dolore. Il 6 dicembre a Roma si avrà la prima udienza con un procedimento penale contro 13 imputati a vario titolo accusati di corruzione, anomalie costruttive. All'improvviso mi hanno revocato la scorta e la tutela per raggiungere piazzale Clodio. Dunque mi chiedo come il ministro Salvini ed il sottosegretario Gaetti possono tollerare una cosa del genere. Che un testimone di giustizia, in imminente pericolo di vita, si rechi in un Tribunale a fare il proprio dovere e presenziare a questa udienza, solo, privo di protezione. Mi chiedo come un procedimento penale così importante mi deve vedere rilegato in un clima di terrore e di paura di arrivare a Roma ed uscire dal tribunale e può darsi di non tornare più a casa, perché mi possono uccidere". E' un appello accorato quello del testimone di giustizia Gennaro Ciliberto, trasmesso con un video sul social Facebook. "Io da lunedì mi recherò a Roma e mi attaccherò davanti ad un palazzo delle istituzioni e non mi muovo da lì fino al 6 dicembre - continua Ciliberto - Questo governo si deve vergognare di come stanno trattando i testimoni di giustizia". E infine chiede sostegno ai cittadini per "non essere lasciato solo". "Quella dei testimoni di giustizia sembra una storia senza fine - commenta il Presidente dell'Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia, Ignazio Cutrò - Io non capisco perché quando un testimone fa il proprio dovere poi viene abbandonato a se stesso. È vero, Gennaro è uscito come me dal programma di protezione, ma lo Stato per legge deve garantire e mantenere i suoi impegni istituzionali per i processi. E in questo caso non si sta facendo. Il messaggio che si sta mandando è distorto e devastante per chi vuole denunciare. Per questo è necessario intervenire. Noi come Associazione nazionale testimoni di giustizia diciamo sempre agli imprenditori di denunciare, di farlo per i figli, perché lo Stato siamo noi".

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