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medjugorje 850La denuncia dell'inviato del Papa
di AMDueila
"Un altro posto dove c'è una lotta sempre più agguerrita tra il bene e il male è Medjugorje. Da un lato, ci sono migliaia di giovani che usano il sacramento della penitenza e della riconciliazione. Dall'altro, bisogna essere consapevoli che a causa del massiccio afflusso di pellegrini, questo posto è penetrato dalle mafie, tra cui quelle del Napoletano, che conta sui profitti". E' questa la denuncia che l'arcivescovo polacco Heinrik Hoser ha fatto con forza durante la messa nella cappellina dell'aeroporto Chopin di Varsavia, prima di partire per la cittadina bosniaca dove resterà in pianta stabile per conto del Papa per le indagini sul fenomeno delle apparizioni mariane. A riportare le parole dell'arcivescovo è stato il blog del giornalista David Murgia, che a sua volta ha ripreso il resoconto del settimanale cattolico polacco Niedziela e della Radio EM. E in breve tempo la notizia è rimbalzata anche in Italia, ripresa dall’emittente della Cei TV2000. Le parole di Hoser hanno indignato gruppi di fedeli napoletani per essere
stati tirati in ballo con un pregiudizio che li vedrebbe in una corsa al business attraverso le "mafie" anche in un luogo di grande devozione mariana.
Tuttavia quello che a molti può sembrare un'accusa ingiusta poggia le fondamenta anche su alcune inchieste. Dalle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere sull’esorcista abusivo Michele Barone, sospeso dal servizio, arrestato a febbraio scorso e accusato di aver maltrattato e abusato sessualmente di almeno tre donne, tra cui una ragazzina di 13 anni, durante sedute di preghiera e riti definiti esorcistici, è emerso che questi organizzava dei viaggi verso Medjugorje, sia dalla Campania che dall’Irlanda. E indagando sul suo conto, la Guardia di Finanza, starebbe trovando diversi elementi significativi che avvalorerebbero la tesi di un business della Camorra sui pellegrinaggi a Medjugorje.
Gli investigatori, inoltre, starebbero compiendo degli accertamenti sui negozi che vendono capi contraffatti vicino alla collina delle apparizioni, sugli hotel costruiti nel paesi e sulla gestione dei pullman. Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani vi potrebbe essere il coinvolgimento di clan come quello dei Casalesi, degli Zaza e dei Mazzarella.

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