di Francesco Ferrigno - Video
Si nascondeva in un casolare a Cassino Zio Totonno ovvero Antonio Polverino, 73enne capoclan dei Polverino di Napoli. L’uomo, arrestato questa mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo partenopeo, era latitante da oltre 6 anni: sfuggiva dal 2011 quando nei suoi confronti era stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa.
I militari lo hanno individuato poche ore fa in un casolare nelle campagne di Cassino. Le forze dell’ordine lo hanno bloccato in cucina. Zio Totonno era solo in casa e quando ha visto i carabinieri non ha proferito parola né ha tentato di fuggire, ha solo mostrato i propri documenti.
Secondo le più recenti informative Antonio Polverino, sposato e padre di 4 figli, nonostante fosse lontano da Marano di Napoli, ovvero la roccaforte del clan, riusciva a dare direttive e gli stessi affiliati chiedevano il suo placet per le decisioni più importanti riguardanti l’organizzazione criminale.
Pochi mesi fa un altro pezzo da 90 dei Polverino, ovvero Giuseppe Simioli, anch’egli latitante, fu ammanettato dai carabinieri sempre nel Lazio, in una villa isolata di Campagnano, nelle campagne romane. In quel caso Simioli viveva in un vero e proprio resort nel verde con vasca idromassaggio dove passava i giorni di latitanza e impartiva ordini.
Arrestato a Cassino il boss dei Polverino: si nascondeva in un casolare Antonio Polverino
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