di Francesco Ferrigno
Il clan De Micco in pochi anni si era impossessato del rione Ponticelli di Napoli, strutturandosi come un’organizzazione capillare ed eliminando chi si opponeva. La squadra mobile partenopea ha decapitato la cosca, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli, nei confronti di 23 affiliati.
Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione e incendio, con l’aggravante mafiosa. L’inchiesta ha permesso di ricostruire l’ascesa del clan De Micco, un tempo costola della cosca dei Cuccaro. A partire dal 2012 il clan si è imposto a Ponticelli come organizzazione criminale autonoma.
In questo senso la cosca si è dotata di tutte le caratteristiche di un associazione di stampo camorristico, come la struttura gerarchica, il controllo del territorio, la gestione delle piazze di spaccio e le attività estorsive. Proprio in quest’ambito sarebbe avvenuto l’omicidio di Salvatore Solla, ex affiliato al clan Sarno, ed il tentato omicidio di Giovanni Ardu nel corso di un agguato avvenuto il 23 dicembre 2016.
I due sarebbero entrati in contrato con il clan De Micco in quanto erano intenzionati ad aprire una piazza di spaccio “autonoma” a Ponticelli, senza passare per la cosca egemone in quel momento. Nel corso delle indagini sono anche state sequestrate armi e munizioni: 2 pistole mitragliatrici, 1 fucile a canne mozzate calibro 12, 1 pistola calibro 9.
Così il clan De Micco si era impadronito del rione Ponticelli: 23 arresti a Napoli
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