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di Francesco Ferrigno
Volevano il controllo completo dei traffici illeciti dell’area flegrea, alle porte di Napoli, così quattro boss di Pozzuoli decisero di ammazzare due capiclan rivali: dopo venti anni i carabinieri hanno ricostruito il duplice omicidio di Domenico Sebastiano e Raffaele Bellofiore. I quattro presunti responsabili, già in carcere per altri reati, sono stati raggiunti ieri da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) partenopea, per omicidio aggravato da finalità mafiose.

duplice omicidio pozzuoli napoli

Il provvedimento è stato notificato a Gennaro Longobardi e Gaetano Beneduce, ai vertici della cosca “Longobardi-Beneduce”, e a Salvatore Cerrone alias Totore ‘o biondo e Nicola Palumbo detto Faccia abuffata, ras del clan “Del Bivio”. Tutti erano già detenuti, ma Beneduce e Cerrone si trovano in regime di 41 bis rispettivamente a Spoleto e a L’Aquila. Il duplice omicidio è stato ricostruito nel corso di indagini effettuate dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli, coordinate dall’Antimafia. Gli inquirenti si sono avvalsi anche delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che hanno militato in tutti i clan, passando dai Sebastiano-Bellofiore ai Longobardi-Beneduce in ossequio alla logica del “transito imposto ai vinti”. L’agguato fu portato a termine con persone decedute o non ancora identificate.

canne mozze pozzuoli napoli

Il duplice omicidio fu commesso il 19 giugno 1997 al rione Toiano di Pozzuoli. I killer rubarono un furgone parcheggiato nelle vicinanze di un bar della zona e si recarono sul posto. I sicari scesero dal veicolo armati di fucili a canne mozze e spararono decine di volte contro le vittime che si diedero alla fuga tentando di nascondersi in un parco e tra le colonne di un porticato. Ma per Bellofiore alias Lelluccio ‘o biondo e Sebastiano detto Mimì cap’ i morte non ci fu scampo.

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