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Oltre ai tre, accusati anche di avere intestato alcuni beni a un prestanome per eludere i controlli patrimoniali, è stato arrestato per estorsione anche un esponente del clan Mazzarella.

Nel corso della mattinata di oggi gli uomini della DIA di Napoli, guidati da Giuseppe Linares, hanno eseguito tre arresti nei confronti di altrettanti imprenditori del quartiere residenziale di Posillipo, le cui ordinanze sono state emesse direttamente dal GIP (Giudice per le indagini Preliminari) del Tribunale di Napoli.

I tre imprenditori sono i fratelli Giuseppe, Francesco e Gabriele Esposito (quest'ultimo già condannato a sette anni di carcere per associazione mafiosa), attivi nel campo dela distribuzione di giocattoli e legati da parentela con i fratelli Mario, Bruno e Vincenzo Palazzo, già arrestati a giugno del 2009 insieme ad una dozzina di persone per una storia di estorsioni ai danni dei commercianti della storica piazza Mercato di Napoli.

All'epoca Vincenzo Palazzo, approfittando del vuoto lasciato dagli arresti nei clan Misso e Mazzarella, intrecciò un'alleanza con i Sarno fino a diventare il loro capozona. Nel vasto e disordinato panorama dei clan di camorra, quello dei Sarno era all'epoca considerato uno dei più potenti di Napoli e dintorni: nato negli anni '80, attivo nelle estorsioni e nel traffico di droga e armi, in particolare nel rione De Gasperi, fondato dai fratelli Giuseppe, Pasquale, Ciro e Vincenzo Sarno, oggi divenuti tutti collaboratori di giustizia, talmente abili ad intrecciare alleanze strategiche con altri clan, in particolare con i Ricci, da riuscire ad allargare il loro potere anche ad altre zone di Napoli e dintorni.

Tra le accuse nei confronti dei tre imprenditori, che nel tempo libero postavano sui social network alcune foto in compagnia di Diego Armando Maradona e di altre personalità sportive (non indagate in questa storia), oltre a quella di aver fornito aiuto economico in carcere ai fratelli Palazzo troviamo anche l'intestazione fittizia, a un prestanome, di un'agenzia scommesse in piazza Mercato. Tutto questo con lo scopo di evitare i controlli patrimoniali e con l'aggravante di aver voluto aiutare in questo modo le attività dei clan.

Ma tra intercettazioni ambientali e telefoniche, indagini e dichiarazioni di pentiti, è stato provato anche come i fratelli Esposito non avessero soltanto un collaudato sodalizio con i Sarno, ma anche con il clan Contini, tramite il boss Ettore “Ettoruccio 'o Russo” Bosti, di recente condannato al 41 bis, il regime di carcere duro.

Attivo nelle zone da sempre nelle zone di Secondigliano, Vasto, L'Arenaccia, Poggioreale e San Pietro a Patierno con un curriculum criminale fatto di racket, prostituzione, gioco d'azzardo, usura, traffico di droga e di armi, quello dei Contini è un clan che, nonostante i numerosi arresti, è sempre stato capace di reinventarsi estendendo le proprie attività nell'imprenditoria, nell'edilizia e nel settore dei supermercati (in questo caso insieme ai clan Mallardo e Ferrara) grazie anche al supporto di insospettabili colletti bianchi. Una vicinanza, quella con il clan Contini, che ha permesso finora ai tre imprenditori di avere “protezioni” anche nei confronti di altri clan attivi nella stessa zona.

Oltre agli arresti dei tre fratelli, le operazioni di questa mattina hanno coinvolto anche Salvatore Maggio, esponente dei Mazzarella, un clan di estorsori, narcotrafficanti, contrabbandieri e storici rivali dei Contini. Già arrestato a giugno dello scorso anno a Vico Equense al termine di una latitanza dorata dove se la spassava in alberghi di lusso, Salvatore Maggio è accusato di un'estorsione subita proprio dai fratelli Esposito in relazione alla sala scommesse di piazza Mercato, quella intestata al prestanome fittizio.

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