di AMDuemila
Oggi a Castel Volturno è stato ricordato Domenico Noviello in una cerimonia presenziata dal sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo e quello di Casal di Principe, Renato Natale insieme ai vertici della Federazione Antiracket Italiana, esponenti delle associazioni e delle forze dell’ordine, il Prefetto Domenico Cuttaia e il Procuratore aggiunto Giuseppe Borelli.
Domenico Noviello era un imprenditore di Castelvolturno. Insieme a uno dei figli, amministrava un’autoscuola in zona “Baia Verde” ed era in progetto di aprire una nuova filiale. Un giorno degli affiliati del clan capeggiato da Francesco Bidognetti, detto “Cicciotte e mazzanotte”, si presentarono per estorcerli del denaro, ma Noviello nel 2001 presentò denuncia contribuendo all’arresto e alla condanna di Pasquale Morrone, Alessandro e Francesco Cirillo. I fratelli furono successivamente scarcerati insieme ad altri indagati, ma poi nuovamente arrestati per altri capi d’accusa.
Noviello fu riconosciuto testimone di giustizia per aver denunciato i suoi estorsori ed esser stato testimone al processo. Per questo entrò anche nel sistema di protezione, che poi fu interrotto, lasciando l’imprenditore senza tutela e vulnerabile alla vendetta dei camorristi. Vendetta che non tardò ad arrivare, il 16 maggio 2008: Noviello mentre si recava in macchina per andare a lavoro, si sarebbe fermato per prendere un caffè e proprio in quel momento i sicari sono entrati in azione colpendo l’imprenditore originario di San Cipriano con venti colpi di pistola di cui uno alla testa. Noviello fu ammazzato perché rappresentava l’imprenditoria libera dal ricatto mafioso. La sua morte è legata anche ad altri omicidi, come quello di Umberto Bidognetti, ucciso il 2 maggio del 2008, le minacce ai giornalisti Roberto Saviano e Rosaria Capacchione, al magistrato Raffaele Cantone e l’incendio alla fabbrica di materassi di Pietro Russo, presidente dell’antiracket della Provincia di Caserta, che confermano la strategia di attacco ai ribelli del sistema camorristico posto in essere dal clan dei Casalesi. Nel 2010 nel luogo dell’agguato è nata un’associazione antiracket “F.A.I. Antiracket di Castel Volturno” intitolata proprio a Noviello.
Il ricordo di Domenico Noviello
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