Nel blitz della squadra mobile 16 arresti. Cocaina anche dalla Calabria
di Aaron Pettinari
Dale prime luci dell’alba la Polizia di Stato ha dato esecuzione a 16 ordinanze cautelari nell’ambito di una vasta operazione antidroga.
Che Cosa nostra fosse tornata ad investire nel traffico di stupefacenti è un dato emerso più volte in questi anni ed ora, grazie alle indagini della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti viene messo in luce l’esistenza di due distinti gruppi criminali che si approvvigionavano di ingenti quantitativi di stupefacente, provenienti, principalmente dalla Campania e dalla Calabria.
L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Maurizio Agnello e Amelia Luise, ha svelato come la droga fosse destinata ad insospettabili consumatori e liberi professionisti. Alcune richieste sarebbero partite anche da un telefono intestato alla Corte dei Conti, altre da un apparecchio della Regione siciliana. Proprio nei giorni scorsi era scattata l’operazione sul traffico di stupefacenti che vede coinvolta la cosiddetta “Palermo bene”. Il primo gruppo criminale, in costante contatto con la Campania e nello specifico con il clan Di Lauro, avrebbe al suo interno esponenti mafiosi riconducibili allo storico mandamento mafioso di "Porta Nuova”. Il filone investigativo sul secondo gruppo criminale trae, invece, origine dal sequestro di un'ingente somma di denaro avvenuta nel 2014 che ha fatto emergere un' altra fiorente rotta della droga, stavolta collegata alla malavita calabrese. Anche in quel caso sono stati effettuati ingenti sequestri di cocaina. Complessivamente, nell'ambito dell'attività investigativa, ngli agenti hanno arrestato alcuni corrieri della droga con un carico di oltre 70 chili di hashish, 7,5 chili di cocaina, 14 chili di marijuana, 1,5 chili di eroina e, circa, 100 mila euro in contanti.
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