Clan Casalesi: 31 arresti, anche 2 figlie e nuora boss

Accusati di associazione mafiosa, ricettazione ed estorsione
di AMDuemila
La Dia di Napoli, insieme alla Squadra Mobile della Questura di Caserta, al Gruppo della Guardia di Finanza di Formia e alla Compagnia dei Carabinieri di Casal di Principe, ha arrestato 31 persone considerate appartenenti al clan dei Casalesi, nello specifico all’agguerrita fazione Bidognetti, attiva nell’intera provincia di Caserta e nel basso Lazio. L’operazione è scattata nel Casertano (Casal di Principe e Parete), a Formia (Latina) e a L’Aquila. I provvedimenti, emessi dall’Ufficio gip del Tribunale di Napoli, sono stati eseguiti su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli.
L’operazione ha riguardato, da una parte, alcune vicende delittuose riguardanti le attività illecite curate dagli appartenenti alla famiglia Bidognetti, dall’altro alcune vicende estorsive commesse da affiliati militari del clan, operanti sul territorio. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, ricettazione ed estorsione, con l’aggravante di aver commesso reati per favorire il clan di appartenenza e per essersi avvalsi dei metodi mafiosi.
Tra gli arrestati le due figlie e la nuora di Francesco Bidognetti, capo storico e fondatore del clan dei Casalesi con Francesco Schiavone. In carcere è finita anche Katia Bidognetti, 35 anni, mentre la sorella Teresa è agli arresti domiciliari perché in stato di gravidanza. Arresto in carcere per Orietta Verso, 43 anni, nuora del capoclan (moglie di Raffaele Bidognetti, secondogenito del boss). In cella anche Vincenzo Bidognetti, 32 anni, non imparentato con il boss, l'unico autorizzato ad avere rapporti con le donne del clan e "trait d'union" con gli affiliati.
Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni di numerosissimi collaboratori di giustizia e delle attività di intercettazione (telefoniche, ambientali e telematiche) poi riscontrate dalle dichiarazioni rese, non senza timore, dalle parti offese e da osservazione e pedinamenti delle forze dell’ordine.