I magistrati valuteranno le dichiarazioni del neo pentito Pasquale Scotti
di AMDuemila
La testimonianza di Raffaele Cutolo, pentito ed ex boss della Nuova Camorra Organizzata, per valutare le dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia Pasquale “collier” Scotti. È per questo che il pm Ida Teresi ed il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli hanno sentito Cutolo, in quanto i due magistrati hanno seguito le indagini poi sfociate nell'arresto di Scotti dopo 31 anni di latitanza. Tra i temi “caldi” ci sarebbe anche il sequestro, durato 89 giorni, di Ciro Cirillo, democristiano ed assessore all'urbanistica della Regione Campania rapito dalle Brigate Rosse a Torre del Greco il 27 aprile 1981. Un clamoroso caso politico e giudiziario che vide coinvolti in una trattativa per la sua liberazione servizi segreti, appartenenti alle Brigate Rosse, camorristi di Cutolo e vertici della Dc.
Scotti, pentito da qualche mese, ha infatti dato la propria versione di quella trattativa, descrivendo nello specifico il ruolo di mediazione esercitato dalla Camorra e gli stretti legami con Vincenzo Casillo, colui che, latitante, portò i servizi segreti in carcere così da avere un dialogo con Cutolo. I magistrati hanno deciso di sentire quest'ultimo, che ha risposto alle domande per circa due ore, proprio per analizzare le dichiarazioni di Scotti.
Tra i punti toccati dal collaboratore al carcere duro da 45 anni l'omicidio di Antonio Ammaturo, vicequestore della polizia assassinato dalle Br il 15 luglio 1982 insieme all’agente Pasquale Paola, e ancora il tesoro riconducibile alla Nuova Camorra Organizzata e gestito dall’attuale pentito. Un patrimonio di cui ancora si ignora il modo in cui è stato investito e con che modalità è possibile recuperare i soldi di cui lo Stato vanta il diritto. Quindi le circostanze che permisero a Scotti di evadere dall’ospedale civile di Caserta e le presunte coperture che gli consentirono di lasciare l’Italia per approdare in Brasile. Altro punto da chiarire è se Scotti abbia mantenuto i contatti con l'entourage criminale in provincia di Napoli.
Pasquale Scotti, killer e uomo fidato di Cutolo, è stato arrestato nel maggio 2015 in Brasile dopo una latitanza iniziata il 23 dicembre del 1984. In questi anni aveva cambiato identità e aspetto, si era sposato e aveva avuto due figli, diventando un imprenditore benestante rispondente al nome di Francisco de Castro Visconti. Poi, a pochi mesi di distanza dalla sua estradizione in Italia, ha deciso di collaborare con la giustizia.
Foto © Ansa
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