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di AMDuemila
Nell’operazione “Alsium” coinvolte cinque persone
Dalle prime ore di questa mattina il Centro Operativo Dia di Roma, con il supporto dei Carabinieri di Ostia e Olbia, sta eseguendo, sul territorio di Ladispoli (RM), Civitavecchia (RM), Cerveteri (RM), Santa Teresa di Gallura (SS) e Olbia (SS), un decreto di sequestro di beni emesso dal Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, Guglielmo Muntoni, nonché dai Giudici Franca Amadori e Marco Patarnello, nei confronti di cinque uomini residenti a Ladispoli.
Secondo gli inquirenti i cinque sarebbero responsabili della gestione di ingenti patrimoni, provento di attività criminali, riconducibili ad un articolato sistema di usura in danno di cittadini ed imprenditori locali in crisi economica, molti dei quali anche a causa del gioco d’azzardo, incoraggiato peraltro dagli stessi usurai che lo gestivano sulla piazza di Ladispoli.
Il provvedimento, emanato a seguito di proposta di misura di prevenzione formulata dal Direttore della D.I.A., è l’epilogo di una complessa attività investigativa condotta dallo stesso Centro Operativo e denominata “Alsium”, che ha portato nel giugno scorso all’arresto del Massaria, del Lombardi e del Risso, ritenuti responsabili in concorso tra loro dei reati di usura ed esercizio del gioco d’azzardo aggravati.
Spiegano gli inquirenti che gli approfondimenti investigativi hanno consentito di provare non solo la vicinanza dei predetti al clan Giuliano di Napoli, in particolare di Massaria e di D’Alpino indicati da alcuni collaboratori di giustizia quali referenti del clan sul territorio di Ladispoli, ma anche la sproporzione dei redditi dichiarati rispetto al patrimonio posseduto dagli stessi, ciò a conferma della loro pericolosità sociale.
Il sequestro interessa n. 60 immobili di pregio, n. 11 società, n. 200 rapporti bancari, n. 20 veicoli e n. 10 terreni agricoli il cui valore è stato stimato in oltre 100 milioni di euro.