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di AMDuemila - 22 gennaio 2014
Il clan Contini a Roma grazie ad accordi con la Banda della Magliana
Novanta gli arresti che hanno interessato l’operazione anticamorra, denominata “Horus”, scattata questa mattina insieme ad un sequestro di beni – ristoranti, pizzerie e boutique – per 250 milioni di euro. Campania, ma anche Lazio e Toscana le regioni nelle quali sono scattate le manette per le persone accusate di appartenere al clan dei Contini, nel blitz coordinato dalla Direzione Nazionale Antimafia e dalle Direzioni distrettuali antimafia di Napoli (guidata da Giovanni Col angelo), Roma e Firenze. I Carabinieri sono entrati in azione anche a Bologna, in Molise e in alcune località della Puglia.
Nelle ordinanze di misura cautelare figura anche il nome di Salvatore Botta (63 anni, già detenuto) reggente del clan del quartiere napoletano dell’Arenaccia decimato dall’operazione, insieme alla moglie Rosa Di Munno che risulta incensurata.

L'inchiesta, coordinata dalla Procura nazionale antimafia guidata dal procuratore nazionale Franco Roberti, è la più vasta realizzata finora sul clan che secondo gli investigatori risulta essere fra quelli egemoni a Napoli e riguarda, nello specifico, le operazioni di reinvestimento dei proventi economici di gruppi camorristici in imprese e operazioni economiche che interessano Napoli, altre zone della Campania, Roma, Viareggio e altre località toscane.
Solo a Roma – dove il clan si sarebbe stabilito grazie ad accordi con la Banda della Magliana – sono stati sequestrati 23 locali ristobar (tra cui la catena “Pizza Ciro”) appartenenti ai tre fratelli Righi, presenti nella capitale fin dagli anni ’90 e riconducibili ai Contini, che stando alle indagini riciclavano i proventi del traffico di droga e della contraffazione reinvestendo in ristoranti, negozi di lusso e diverse aree di servizio. Durante la scorsa notte ne sono state sequestrate 30, in tutta Italia ma soprattutto a Napoli. La Guardia di Finanza di Pisa, invece, ha sequestrato nella provincia quattro pizzerie che sarebbero intestate a prestanome del clan. L'operazione ha portato anche al sequestro di un altro locale, ugualmente attivo nella ristorazione, in provincia di Lucca.
Dei 250 milioni di euro sequestrati, 100 sono stati trovati nella disponibilità degli affiliati arrestati, insieme ad auto di lusso e orologi preziosi. Eduardo Contini e Patrizio Bosti sono i due boss sui quali si basa l’attività investigativa: entrambi sarebbero in grado di riciclare, attraverso una fitta rete di società, milioni di euro accumulati negli anni grazie al traffico di droga e del falso.
Durante il blitz uno degli arrestati, all’arrivo delle forze dell’ordine, si è suicidato gettandosi dalla finestra. Dopo aver detto di sentirsi male e di voler prendere un bicchiere d'acqua, ha aperto la finestra e si è lanciato nel vuoto. Si trattava di Giuseppe Cristarelli, imprenditore 43enne di origini campane che abitava in via Guido Banti a Roma. Nell'appartamento era presente anche la moglie, che è già stata sentita dal pm in merito all’indagine aperta dalla Procura di Roma per la morte del marito. Nei giorni seguenti verranno sentiti anche gli agenti che erano andati ad eseguire l'arresto.
Il ramo investigativo che interessa la Puglia verte invece su calcio e Camorra, e sulla promozione in serie B del Gallipoli Calcio grazie all'intervento della famiglia Righi. Al tempo l’allenatore della squadra era l'ex calciatore Giuseppe Giannini, che insieme all'allora direttore sportivo Luigi Dimitri e agli imprenditori Salvatore e Ivano Righi considerati vicini al clan Contini, sono ora indagati per frode sportiva con l'aggravante della finalità mafiosa.

FOTO Operazione Horus. Le foto degli arrestati

VIDEO © Adnkronos
Camorra, maxi blitz contro clan Contini: 90 arresti e sequestro beni

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