di AMDuemila - 4 marzo 2013
Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto da Giampaolo Guglielmo, a latere Luigi d'Angiolella, ha rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare per Nicola Cosentino, avanzata dai legali Stefano Montone e Agostino De Caro.
Cosentino è sotto processo per concorso esterno in associazione di stampo mafioso e ad annunciare il rigetto è stato lo stesso presidente alla fine dell’udienza del processo imperniato sulle vicende dell’infiltrazione dei Casalesi negli appalti dello smaltimento rifiuti attraverso il consorzio Eco4. L’ex sottosegretario all’Economia era in aula. Giovedi’ saranno depositate le motivazioni del collegio giudicante. I pm avevano espresso parere negativo in quanto in vent'anni di attività politica Cosentino ha accumulato un potere relazionale che «è ancora intatto e l'imputato è in grado di utilizzarlo in maniera spregiudicata a vantaggio della camorra. Potrebbe reiterare i reati presentandosi ad altre e future campagne elettorali; potrà poi essere destinato a ricoprire incarichi privati o pubblici (es. consigli di amministrazione, direzioni generali di enti pubblici, a partecipazione pubblica o privata in settori strategici dell'economia) per mezzo dei quali sarebbe ulteriormente aggravato il pericolo di recidiva di fatti illeciti». A sostegno della propria tesi i pm hanno sviluppato diversi argomenti come le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia o la parentela con esponenti della camorra, fino al dossier contro Stefano Caldoro per evitarne la candidatura alla Regione. Dopo il rigetto, per l’ex capogruppo campano del Pdl, diventa concreta l’ipotesi dell’arresto non appena venga a cadere la carica di parlamentare.