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polizia-carabinieri-webLe donne, vere reggenti dell'organizzazione
di Lara Borsoi - 24 aprile 2012
Caserta. Polizia, Carabinieri e Gdf coordinati dalla Dda di Napoli hanno eseguito 44 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti al clan Belforte di Marcianise accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Attuato anche un decreto di sequestro preventivo che ha portato i sigilli a 27 unità abitative, vari terreni, circa 250 rapporti bancari, nonché 70 automezzi, per un valore complessivo di oltre10 milioni di euro. Le località interessate sono state  Caserta, Napoli, Lucca, Pistoia, Catania e Cosenza.

In mattinata sono stati arrestati altri due esponenti del clan Francesco Braccio 47 anni e Francesco Salzano di 58. Durante il blitz erano riusciti a scappare e a raggiungere il primo Reggio Emilia e il secondo Viareggio.
Gli arresti sono avvenuti dopo il ritrovamento del libro contabile e degli elenchi degli imprenditori vittime delle estorsioni per mano del clan Belforte. Un'indagine durata quasi due anni, grazie alla quale è stato possibile ricostruire l'organigramma della cosca ritenuta dagli inquirenti: “tanto potente da indurre il clan dei Casalesi nel corso degli anni '90 a concludere un patto di non belligeranza sulla spartizione dei proventi e delle attività estorsive di un'ampia zona del casertano”. Le zone interessante alla suddivisione dei proventi al 50% erano tra Marcianise, Maddaloni, San Nicola la Strada, San Marco Evangelista, Caserta e le aree limitrofe.
 Ma non solo. Dalle indagini è stato possibile conoscere il reale ruolo della donna all'interno della cosca. Sono loro ad assumersi la responsabilità della gestione del clan quando i mariti si trovano reclusi al 41-bis.

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