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carabinieri-arresto-webdi Maria Loi - 15 marzo 2012
Roma. Lo spettro della Camorra sulle attività amministrative comunali. Le accuse dirette e circostanziate, sono emerse dal dossier su Palazzo Baronale di Torre del Greco. Le carte sono finite sul tavolo del prefetto di Napoli che due settimane fa ha inviato i suoi 007  per passare al setaccio tutti gli atti amministrativi prodotti dall'ente del comune napoletano negli ultimi 5 anni.

La triade prefettizia, secondo il dossier presentato in prefettura il 10 gennaio scorso, concentrerà le sue attenzioni principalmente sugli appalti affidati dal comune, soprattutto in materia di politiche sociali. Secondo le prime indiscrezioni, i fari della commissione d’accesso si sono immediatamente accesi su 20 opere pubbliche (appalti aggiudicati dall’amministrazione comunale targata Ciro Borriello tra il 2007 e il 2011) e sulle gare per i servizi sociali. Sono tutti punti “caldi” delle attività portata avanti in 5 anni dall’ex deputato di Forza Italia Ciro Borriello durante la sua avventura a palazzo Baronale su cui da due mesi si sono concentrate le ‘attenzioni’ e le denunce di Idv: “La presenza massiccia di aziende provenienti dal Casertano - aveva tuonato Nello Formisano durante una conferenza - rappresenta una costante per le gare d’appalto a Torre del Greco: l’amministrazione comunale targata Ciro Borriello ha aggiudicato bandi di lavori e servizi per complessivi 15 milioni di euro a ditte di Lusciano, Casapesenna, Casal di Principe e Caserta. Un dato che, in regime di libera concorrenza, sembra alquanto strano e sospetto”. Carte alla mano i comuni che in questo momento sono a rischio mafia sono 15, e sono 309 quelli già sciolti negli ultimi 21 anni. I primi furono quello di Casandrino, in provincia di Napoli, e Taurianova, in provincia di Reggio Calabria; sciolti il 2 agosto del 1991. In pericolo anche tre comuni del nord. In provincia di Torino ci sono i centri di Rivarolo Canavese, Leini e Chivasso. Seguiti a ruota da due comuni della provincia di Imperia: Bordighera e Ventimiglia. Ora però si teme  anche per la Lombardia e che molto presto qualche amministrazione possa finire sotto inchiesta alla luce delle recenti operazioni antimafia.

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