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cosentino-nicola-big2Intanto la Camera ha votato «no» alla costituzione in giudizio nel conflitto di attribuzione
di Aaron Pettinari - 2 febbraio 2012
Quella di ieri non è certo stata una giornata serena per il parlamentare del Pdl Nicola Cosentino. E' infatti arrivata la decisione da parte della Camera dei deputati di non  costituirsi in giudizio nel conflitto di attribuzione, sollevato davanti alla Corte costituzionale, dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in seguito al no all'autorizzazione all'uso delle intercettazioni che riguardano l'ex sottosegretario all'economia. L'aula ha respinto la proposta con uno scarto di 20 voti.

A «cambiare idea» rispetto al voto avvenuto in giunta per le autorizzazioni della Camera è stata la Lega Nord che ha mutato il parere espresso dalla giunta per le autorizzazioni a favore della costituzione in giudizio. Il Carroccio, a differenza di quanto fatto in giunta, ha votato con Pd, Idv, Api e Fli contro la costituzione in giudizio. Pdl, Udc, Popolo e Territorio e Radicali hanno invece votato a favore.
Se l'Aula avesse confermato la decisione della giunta per le autorizzazioni, un avvocato della Camera avrebbe dovuto difendere il deputato davanti alla Corte Costituzionale sul presunto conflitto di attribuzioni in materia di intercettazioni. La seconda notizia riguarda la conclusione delle indagini condotte dai pm Antonio Ardituro, Francesco Curcio, Giovanni Conzo, Henry John Woodcock e Cesare Sirignano, in merito all'inchiesta sulle ramificazioni del clan dei Casalesi. Questa era sfociata il 6 dicembre scorso nella richiesta d'arresto, assieme ad altre sessanta persone, per il parlamentare del Pdl confermata dal Tribunale del Riesame, ma non autorizzata dalla Camera. Cosentino, già a giudizio per concorso in associazione camorristica davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in questo caso è indagato per falso, corruzione, reimpiego di capitali e violazione della normativa bancaria.
Tra gli indagati vi è anche, per violazione della normativa bancaria, il presidente della Provincia, Luigi Cesaro.
In particolare l'indagine approfondisce una serie di operazione volte alla realizzazione del centro commerciale "Il Principe" a Casal di Principe, che secondo gli inquirenti stava a cuore al clan dei Casalesi ed era sponsorizzato politicamente da Cosentino, indicato nell'ordinanza del gip come il «referente politico nazionale» della cosca.

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