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arresto-manette-webDenuncia e filma di nascosto i camorristi che gli chiedono il pizzo
di AMDuemila - 31 gennaio 2011
Napoli. Il 30 settembre 2011 si presenta al comando dei Carabinieri di Torre del Greco e denuncia i suoi aguzzini.
E’ la storia di Filippo N. un imprenditore edile di Ercolano che dopo anni di vessazioni non solo ha denunciato, ma ha anche filmato e registrato i suoi aguzzini mentre pretendevano la tangente. Grazie ad una telecamera nascosta nell’orologio per tre volte registra filmati, ci sono quasi due ore di dialoghi e riprende le loro facce, sempre con un piglio minaccioso e strafottente.

“Temevo per la mia incolumità fisica - ha dichiarato agli investigatori - visto che i Mazzarella anni addietro avevano spezzato un dito a scopo dimostrativo a mio fratello Biagio e sempre in quell' occasione io ero stato schiaffeggiato per alcuni minuti”. Lo definisce infatti “un imprenditore straordinariamente coraggioso che reagisce ad un autentico assedio, concentrico, senza apparenti vie d' uscita, scegliendo la strada della legalità” il gip Antonella Terzi nell' ordinanza emessa, su richiesta della Dda, a carico di 32 indagati per più estorsioni, avvenute e tentate, ai danni dell’imprenditore. Il 20 ottobre 2011 il costruttore si è appena aggiudicato un appalto pubblico del valore di circa 450mila euro per la ristrutturazione della facciata di un’ala dell’ex Albergo dei Poveri, nella zona di piazza Carlo III a Napoli. Ma il clan dei Contini si presenta quasi subito a batter cassa, pretendendo una tangente di 22mila euro.
Filippo N.si oppone, dice “non è possibile, comme se fa?”. E i camorristi: “Non ce ne fotte niente”. Scatta così alcune settimane fa l’operazione “Vento” che porterà all’arresto di diversi esponenti di cinque clan camorristici del napoletano.
Già qualche anno fa, lo stesso imprenditore fece arrestare e condannare con le sue denunce un boss per i soprusi subiti.
 “L' uomo - sottolinea il procuratore Alessandro Pennasilico - ci ha fornito numerose informazioni sull' attività di questi clan. Se questo fenomeno si estendesse, ci sarebbe meno criminalità”. Anche se “la vera novità è la collaborazione dei vinti che diventano vincitori - spiega il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo - e il coraggio straordinario dimostrato da questo imprenditore”. “Mi sono deciso a denunciare i fatti - ha detto il costruttore - dato che voglio continuare a lavorare dignitosamente come ho sempre fatto e non rimpinguare le casse della camorra con i soldi dei miei sacrifici”.



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