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ci segnala Peppe Pagano - 6 ottobre 2010
Si è tenuta questa mattina presso la Commissione sui Beni Confiscati un’audizione sul tema dei budget di salute cui hanno partecipato Giuseppe Nese dell’ASL Ce2, Mauro Baldascino di Libera, Peppe Pagano e Simmaco Perillo...




...della consulta del III settore ex Ce2, la Dott.ssa Romano dell’assessorato regionale alla sanità, la Dott.ssa Mascolo dell’assessorato regionale ai rapporti con comuni e consorzi.
Ne è emerso un quadro assurdo: i budget di salute sono uno strumento che garantisce i diritti delle persone svantaggiate, producono risparmio di spesa, sono il filo conduttore delle migliori esperienze di riutilizzo sociale di beni confiscati in Campania. L’ASL che li ha sperimentati, quella di Caserta, che fa? Dopo l’unificazione della Caserta 1 e della Caserta 2 (nella quale si erano introdotti) dice che non possono più essere utilizzati. 

E le ragioni restano oscure. E’ assurdo e inconcepibile. Si mettono a rischio diritti, si rinuncia a risparmi, si mette a repentaglio il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Ma noi ci batteremo perché questo strumento, che pone la Campania una volta tanto all’avanguardia, non solo venga salvaguardato nelle realtà dove è già in uso, ma anche perché venga esteso,e indicato ovunque come buona pratica da seguire.

Di seguito il comunicato stampa diffuso a seguito dell’audizione:

«E stata un’audizione choccante: per ragioni tutte da chiarire si sta rinunciando a un forte risparmio in un settore disastrato come quello della sanità, si stanno privando cittadini che vivono in condizioni di disagio del diritto alla cura, al lavoro e alla casa, se non si interverrà i responsabili di alcune delle più significative esperienze sui beni confiscati, come quelle di San Cipriano d’Aversa e Miano di Sessa il 30 settembre consegneranno le chiavi delle strutture e dichiareranno la sconfitta dello stato alla lotta alla camorra per l’inezia delle istituzioni» Lo afferma il Presidente della Commisione sui Beni Confiscati Antonio Amato al termine dell’audizione sul tema dell’utilizzo dei budget di salute nelle esperienze di riutilizzo dei beni sottratti alla criminalità organizzata, che la commissione ha tenuto questa mattina, alla presenza del vicepresidente Amente e del Consigliere Regionale Sommese, cui hanno partecipato il coordinatore dell’area sociosanitaria ex Ce2 Giuseppe Nese, il responsabile di Libera Mauro Baldascino, Peppe Pagano e Simmaco Perillo per la consulta III Settore ex Ce2, la dott.ssa Romano per l’assessorato regionale alla sanità, la dott.ssa Mascolo per l’assessorato regionale ai rapporti coi comuni e i consorzi. Questi i dati emersi: i budget di salute, utilizzati per garantire assistenza e sostegno sociale, abitativo e lavorativo a persone che vivono disagio (anziani, disabili, pazienti psichiatrici, pazienti HIV, malati terminali, immigrati, minori) utilizzati per 1094 persone nell’ASL di Caserta comportano una spesa annua di 9 milioni e 453 mila euro, determinando un risparmio di almeno il 30% rispetto alle più tradizionali pratiche di residenza nelle strutture private convenzionate. Tuttavia in molti distretti si comunica che questi strumenti non possono più essere utilizzati. 1,3 milioni di euro sono bloccati dalla mancata ratifica delle convenzioni coi comuni da parte dell’ASL di Caserta che pure la stessa ASL dovrebbe avere dagli ambiti territoriali. A decine di persone, da un giorno all’altro, vengono sospesi i Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali (PTRI), costringendoli a uscire dalle cooperative nelle quali sono soci e a tornare a carico di famiglie che spesso non hanno più. «Non si capisce perché l’ASL rinunci a questo strumento» afferma ancora Amato «è vero che non esiste una norma di riferimento, ma l’assessorato alla sanità anche oggi ha chiarito che non c’è alcun motivo ostativo al suo utilizzo. Il Presidente Caldoro ha scritto a chi li utilizza nei beni confiscati incitandoli ad andare avanti, e l’ASL di Caserta continua a porre ostacoli. Lo aveva fatto in passato con il commissario Gambacorta, continua a farlo oggi con decisioni di singoli coordinatori di servizi e con la mancanza di qualsiasi dialogo coi soggetti interessati dell’attuale commissario, il Professor Romano, che anche oggi non si è presentato. E’ vero che ha delegato il Dottor Nese, ma quest’ultimo rappresenta quel pezzo di ASL, l’ex CE2, che vuole e sperimenta da tempo questi strumenti e non l’altro, l’ex CE1, che invece continua inspiegabilmente ad opporsi. Diciamolo con franchezza, almeno per quanto riguarda i PTRI l’unione delle due ASL non produce né risparmio né benefici. Anzi al contrario, si spende di più per garantire meno diritti a meno persone, e, data la peculiarità dello strumento che è utilizzato nei beni confiscati si mina alla base il loro riutilizzo sociale» Amato ha quindi annunciato che la commissione continuerà a seguire con attenzione la vicenda, che è allo studio una specifica normativa sui budget di salute nei beni confiscati e che, entro il mese di ottobre, si terrà un incontro pubblico nel quale «tutte le parti dovranno sedersi intorno al tavolo e chiarirci cosa sta accadendo. Esistono, in questa vicenda, troppi punti oscuri»

Tratto da: gliitaliani.it


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