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Fondamentali le telecamere per risalire ai responsabili, Gratteri: “Più soldi in videosorveglianza, solo così possiamo ricostruire omicidi come questi

C'è un collegamento tra gli omicidi di Emanuele Tufano, 15enne ucciso il 24 ottobre 2024 in un conflitto a fuoco nelle stradine tra piazza Mercato e corso Umberto nel centro di Napoli, e di Emanuele Durante, 20enne ucciso il 15 marzo scorso in via Santa Teresa degli Scalzi. È quanto emerso dalle indagini svolte dalla Squadra mobile della Questura di Napoli e dai Carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Napoli, coordinate dalla Dda partenopea e dalla Procura per i minorenni di Napoli, culminate oggi nell'arresto di 16 persone, tra cui 6 minorenni, in esecuzione di tre diverse ordinanze emesse dai gip del Tribunale di Napoli e del Tribunale per i minorenni. Gli indagati sono responsabili a vario titolo e in concorso tra loro dell'omicidio del ventenne (lontano cugino di una vittima di Camorra, Annalisa Durante, uccisa a Forcella a 14 anni durante un conflitto a fuoco tra clan) avvenuto mentre era in auto con la fidanzata. Alle indagini hanno contribuito anche immagini da telecamere di videosorveglianza grazie alle quali gli investigatori hanno potuto ricostruire una sorta di sopralluogo sul luogo dell'omicidio fatto da alcuni uomini in scooter. La Smart nera parcheggiata è quella di Durante. Poi l'agguato in via Santa Teresa degli Scalzi. Due in scooter affiancano la smart lato guidatore. Il passeggero del mezzo esplode un colpo, e poi lo scooter accellera per la fuga. Durante è ferito. Tampona l'auto davanti e poi perde lentamente il controllo della Smart, che 'scivola' nella corsia di marcia opposta. Le indagini sono state di "difficile interpretazione" e di "grande importanza è stata la video-sorveglianza cittadina e privata”, ha sottolineato il questore di Napoli Maurizio Agricola nel corso della conferenza stampa, tenutasi stamane in procura. Anche il capo della procura della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri si è espresso sul ruolo fondamentale delle telecamere sia sul fronte delle indagini che su quello della sicurezza cittadina: "Una sagra della melanzana in meno o un monumento in meno e 600-700 telecamere in più. Non c’è cosa più sicura, economica e garantista della telecamera - ha aggiunto Gratteri -. Servono più soldi sulle telecamere in tutta la provincia di Napoli, in questo modo siamo più siamo sicuri. Così possiamo ricostruire omicidi come questi”. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Durante è stato ucciso in quanto ritenuto "colpevole" della morte di Tufano, ucciso nel corso del violentissimo scontro a fuoco avvenuto nei pressi di corso Umberto tra due gruppi di giovani, uno proveniente dal Rione Sanità e l'altro che riteneva di "controllare" l'area di piazza Mercato. La sparatoria ha visto coinvolte 16 giovani, 12 armati provenienti dal Rione Sanità a bordo di 6 scooter, e 4 della zona del Mercato che hanno risposto, armati a loro volta, a quello che è stato considerato un "affronto", una sorta di invasione del loro territorio. Tufano, nipote di un esponente di spicco del clan del Rione Sanità, è morto colpito da un proiettile esploso da un suo sodale, quindi da fuoco amico. Il clan ha avviato una sorta di indagine interna conclusa con la decisione di uccidere Durante, per punirlo di quanto avvenuto. L'omicidio di Durante avviene mentre il 20enne era in auto con la fidanzata, alcuni mesi dopo. "Non mi parlate di paranza di giovani, significherebbe che non esiste il clan Mazzarella o gli altri clan. Qui parliamo di qualcosa di strutturato, di organizzato e deciso, non c'è nulla di estemporaneo. Non entriamo nella narrazione di colore che piace tanto a certa saggistica”, ha commentato sul punto il procuratore Gratteri. "La giovane età non deve trarre in inganno - ha aggiunto Gratteri - se 6 moto con 12 persone a bordo partono da un territorio nel quale sappiamo che c'è un'associazione camorristica, e si spostano su un territorio che, è giudiziariamente conclamato, è nel controllo della famiglia Mazzarella, parliamo di un esercito, di qualcosa non estemporaneo ma organizzato e deciso. Dobbiamo considerarla un'azione di sfida sul piano camorristico, altrimenti abbiamo sbagliato imputazione. Stiamo ai fatti". 

Foto © Imagoeconomica

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