La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall'avvocatessa Lisa Vaira, legale di Michele Zagaria, detto “Capastorta”, ex boss dei Casalesi, contro la proroga del regime carcerario 41-bis.
Secondo la difesa l'ex boss si era dissociato dal clan nel 2018 e, nel 2022, era stato assolto in un processo, elementi che avrebbero dovuto incidere sulla valutazione della sua pericolosità.
La dissociazione del 2018 non è stata seguita da comportamenti concreti che ne dimostrino l'effettivo distacco dalla criminalità.
La Corte ha ribadito che, per confermare il 41-bis, non è necessaria una prova certa dei collegamenti con la criminalità organizzata, ma è sufficiente che essi siano ragionevolmente probabili sulla base degli elementi disponibili.
Il Tribunale di sorveglianza aveva evidenziato alcuni punti come l'elevato spessore criminale di Zagaria e le informazioni fornite da Dia, Dda e Carabinieri, che lo indicherebbero ancora come un soggetto legato al clan.
Inoltre secondo la suprema corte l'assoluzione del 2022 non escluderebbe la possibilità che Zagaria possa riallacciare rapporti con la camorra.
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