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La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Catanzaro, divenuto definitivo dopo il vaglio della Suprema Corte di Cassazione. Il destinatario della misura di prevenzione è un imprenditore catanzarese, considerato il “vertice” di un’associazione ‘ndranghetista, attiva sotto l’influenza delle locali di Cutro e Isola Capo Rizzuto, con epicentro nei territori della Provincia di Catanzaro ed in particolare nei Comuni di Vallefiorita, Amaroni e Squillace.
Il procedimento trae origine da una proposta a firma del Direttore della D.I.A., nella quale sono confluite le risultanze degli accertamenti patrimoniali del Centro Operativo di Catanzaro dello stesso Organismo interforze che hanno fatto emergere una rilevante sproporzione tra il patrimonio nella disponibilità del proposto e i redditi da lui dichiarati.
Tra i beni confiscati figurano l’intero compendio aziendale di 2 società attive nei settori della ristorazione e della tinteggiatura e posa in opera di vetri, un’associazione culturale, 10 immobili, un motociclo, una autovettura, nonché rapporti bancari e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo stimato di oltre 1 milione di euro.

Foto © Imagoeconomica

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