Quanto pesa la 'Ndrangheta sulla politica? Quanto è vasta la sua sfera di influenza?
Secondo lo studio nel libro “Oxypolitik - Come liberarci dalla dipendenza social-qualunquista” (edito da Tangram) si stima che il peso elettorale delle cosche calabresi in tutta Italia sia equiparabile a quello dei maggiori partiti in Germania e dei voti ottenuti da Trump e Biden.
L'autore, Raffaele Rio, presidente dal 2009 dell’istituto di ricerca Demoskopika, intervistato dal 'Fatto Quotidiano', ha dichiarato che "la ‘Ndrangheta preferisce agire in modo occulto e ha già una capacità di condizionamento della politica molto forte" ma che "secondo i nostri calcoli una lista ‘Ndranghetocrazia potrebbe valere 700mila voti, distribuiti in tutto il territorio: la maggior parte al Sud, ovviamente, ma anche nel Nord ovest raccoglierebbe 200mila preferenze".
Come è arrivato a queste cifre?
"Con una mappatura dei gruppi di condizionamento elettorale, cioè le famiglie ’ndranghetiste distribuite sul territorio italiano in ogni Regione", ha detto. "Usando come fonte indagini e documenti ufficiali, abbiamo ipotizzato quale possa essere il numero degli affiliati e l’abbiamo moltiplicato per la quota di condizionamento che può essere ascrivibile a ciascuno di essi. La stima complessiva, 700 mila voti, credo sia persino per difetto", ha aggiunto.
Le cifre parlano da sé: l’ammontare dei voti ottenuti sarebbe simile a quello dei Repubblicani di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2020 nello stato del Connecticut (715.311 voti), dai Democratici di Joe Biden nel Nevada (703.486 voti)10 e alla somma del consenso ottenuto dall’Unione cristiano democratica (Cdu) e dal Partito Socialdemocratico (Spd), alle elezioni federali del 2021 nello stato di Brandeburgo, pari a 684.464 preferenze.
Una forza elettorale in grado di sostenere i candidati “appetibili”, condizionare la scelta dei rappresentanti istituzionali e, di conseguenza, ottenendo un ruolo significativo nella gestione, nel controllo degli enti pubblici centrali e locali nonché nell’accaparramento delle gare d’appalto.
Lo studio di Raffaele Rio, però, ha preso in esame non solo la forza della 'Ndrangheta, ma anche la debolezza della politica. "Penso che 'certa politica', quella che raggruppa il numeroso esercito dei politicanti – ha affermato – abbia consapevolmente diffuso il suo oppioide, l’Oxypolitik e lo abbia fatto sfruttando principalmente i social, da Facebook a Twitter, passando per TikTok e Instagram. Ha puntato sui social perché sa perfettamente che sono vere e proprie estensioni da cui le persone fanno sempre più fatica a liberarsi; anzi, ne risultano, in qualche modo, 'dipendenti'".
Nello specifico Rio ha affermato che "oltre 7 dichiarazioni su 10 di esponenti politici mancano di fondamento, dati o fatti in grado di garantire la loro accuratezza. La Lega è il primo partito (con l’88,6%, ndr). Invece sotto la media nazionale (76,3%) ci sono (in ordine decrescente di “bugie”, ndr) FdI, il M5S, il Pd, Avs e Azione", ha detto.
"È un duplice inganno: i politicanti pensano che diffondere ‘Oxy’ - abbracciando la comunicazione superficiale da social - favorisca la partecipazione. I dati dicono il contrario: l’utilizzo di social aumenta negli anni e l’astensionismo non si riduce. Anzi: se continua questo trend, nelle Politiche del 2027 voterà un italiano su due", ha concluso.
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- Luca Grossi