Era ricercato da gennaio. Individuato dopo aver tamponato un’anziana. Sfuggì alle indagini dopo la mattanza dei Pelle-Vottari, poi le condanne per droga

E’ stato arrestato in Germania da agenti del 'Bundeskriminalamt', la polizia federale tedesca, il latitante calabrese, originario di San Luca, Antonio Strangio (44 anni). La notizia è stata diffusa dall'autorevole quotidiano 'Frankfurter Allgemeine Zeitung" (FAZ), evidenziando che la cattura del latitante è avvenuta a seguito di un incidente stradale in cui è stato coinvolto alla fine di ottobre, e confermata da ambienti invetigativi in Calabria. Il latitante, infatti, è stato identificato dopo aver accidentalmente tamponato un’anziana.

Ritenuto affiliato alla 'famiglia' dei Pelle "i vanchelli", alleati ai Vottari 'i frunzu' e ai Pelle 'gambazza' - seppure non abbia ricevuto condanne definitive per associazione mafiosa - Antonio Strangio era ricercato da gennaio scorso, dopo essersi allontanato da San Luca in Aspromonte, dov'era sottoposto alla sorveglianza speciale.

Il latitante - cugino di Francesco Pelle detto “Ciccio Pakistan” e di Antonio Pelle alias “Vanchelli” - conosciuto come 'u meccanicu' per la passione per le auto da corsa, si era trasferito in Germania giovanissimo e aveva lavorato come pizzaiolo anche nel ristorante "Da Bruno" di Duisburg, il locale dove nella notte del 15 agosto 2007 un gruppo di fuoco della cosca avversaria dei Nirta ('i versu') - Strangio uccise sei affiliati alla cosca Pelle-Vottari per ragioni legate alla faida di San Luca in Aspromonte, nel corso della quale fu assassinata Maria Strangio, moglie del boss Gianluca Nirta. Di Antonio Strangio, inoltre, era accertata la presenza nel ristorante di Duisburg la sera del 15 agosto del 2007, ma si allontanò dal locale poco prima dell'agguato dei Nirta-Strangio che provocò sei morti: Marco Marmo, Francesco Pergola, Tommaso Venturi, Marco Pergola, Francesco Giorgi e Sebastiano Strangio, ritenuti affiliati ai Pelle-Vottari. Antonio Strangio, sfuggito alla cattura dopo le indagini sulla strage di Duisburg, era stato condannato in Italia a 19 mesi di reclusione come prestanome del gruppo Pelle "i vanchelli", legati da parentela ai Pelle "gambazza", venne anche condannato in Germania per possesso illegale di armi. Estradato in Italia, Strangio, dopo avere scontato una condanna a cinque anni per reati di droga, era ritornato in Germania, dov’è rimasto nuovamente impigliato nella rete della giustizia nell'operazione antimafia "Pollino". In attesa della Cassazione, da gennaio del 2023, contravvenendo alla misura di prevenzione, Antonio Strangio lascia San Luca in Aspromonte e raggiunge nuovamente la Germania, dove continua a utilizzare il suo profilo Facebook, una trappola creata da sé stesso che ne consente la facile individuazione e che mette fine alla sua latitanza.
   

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