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Sono stati sequestrati 15 milioni di euro a un mese e mezzo di distanza dagli arresti per il 'network' internazionale di "strutture mafiose" dedito al traffico di droga che fa capo ai boss di camorra Raffaele Imperiale - estradato nel 2022 da Dubai e ora collaboratore di giustizia - e il latitante in Costa d'Avorio Bartolo Bruzzaniti, 48enne calabrese con un lungo pedigree criminale, ritenuto dai pm appartenente alla cosca di ‘Ndrangheta dei Morabito. I finanzieri del Comando Provinciale di Milano e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico), come riporta LePress, stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo da 15.832.215 euro emesso dal Gip di Milano su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di alcuni dei 40 soggetti arrestati lo scorso 3 di maggio - di cui 38 finiti in carcere - nell'ambito dell'operazione 'Money Delivery' per associazione a delinquere e traffico internazionale di droga, coordinandosi con le Procure di Reggio Calabria (108 arresti con l'operazione 'Eureka') e Genova (15 arresti in operazione 'Sunset'). 'Congelati' tra le provincie di Milano, Como, Novara, Reggio Calabria e Varese 11 fabbricati, 22 terreni, 12 auto, 2 attività economiche (movimento merci e commercio prodotti alimentari) che probabilmente potrebbero essere le coperture utilizzate per trafficare droga dall'Olanda. Secondo i pm della Dda milanese erano in grado di movimentare 300 chilogrammi di cocaina al mese e stoccarla per breve tempo in un magazzino della Cosmoplast spa (oggetti per la casa) affittato a una ditta di traslochi e vendere le partite ai nomi più noti del panorama criminale d'Italia che gestiscono le piazze di spaccio, a cominciare dal clan Flachi della Comasina a Milano il cui boss Davide Flachi è stato condannato a 20 anni di reclusione pochi mesi fa. I carichi di droga sequestrati nel corso dell'anno e mezzo d'indagini - coca, hashish e ketamina - sono stimati in un valore di 21 milioni di euro.

Recuperati 3,5 miliardi dai colossi del web
Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Milano ha portato avanti, "grazie anche a efficaci sinergie con la Procura e l'Agenzia delle Entrate", un'incisiva "azione di recupero delle imposte non pagate da parte di multinazionali del web e di altre società localizzate in regimi fiscali privilegiati che, in Lombardia, disponevano di unità organizzative utilizzate in modo stabile per commercializzare beni e servizi, che ha consentito di far incassare all'erario, nell'ultimo quadriennio, oltre 3,5 miliardi di euro". È uno dei dati emersi nel corso delle celebrazioni a Milano, nella caserma Cinque Giornate di via Melchiorre Gioia, del 249º anniversario della fondazione della Guardia di Finanza. Era presente, tra gli altri, il sottosegretario all'Economia, Federico Freni. "Non ci stancheremo mai di ripeterlo - ha spiegato il comandante interregionale dell'Italia Nord Occidentale, il generale Fabrizio Carrarini - esiste un ponte valoriale tra la Guardia di Finanza e la città di Milano".

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