Dall’operazione condotta insieme alle autorità statunitensi è emersa anche la presenza di cartelli sudamericani
Grazie alle indagini condotte dalla Dda di Bologna e coordinate dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, la Guardia di Finanza ha effettuato numerosi arresti in sette diverse regioni italiane. Le indagini, durate oltre due anni, hanno fatto emergere una vasta organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti e al riciclaggio dei proventi ottenuti con il traffico di droga. Al centro dell’organizzazione, un sodalizio criminale capace di unire gli interessi della ‘Ndrangheta con quelli relativi alla criminalità cinese. Proprio i cinesi, infatti, attraverso il fei ch'ien (sistema di trasferimento di denaro), hanno riciclato decine di milioni di euro. Il denaro, inviato attraverso lunghe catene di bonifici a diverse aziende commerciali situate tra Cina e il territorio autonomo di Hong Kong - come ha reso noto AGI - finiva nelle tasche dei broker della droga e dei cartelli sudamericani grazie ad alcuni “agenti” residenti all’estero. Come dicevamo, le cifre sono da capogiro: oltre 5 milioni di euro di denaro riciclato. Durante le indagini sono finiti in manette 3 cittadini italiani e sequestrati 43 kg di cocaina, 44 kg di hashish, sostanze da taglio e frullatori utilizzati per preparare la droga prima di essere immessa nelle piazze di spaccio. La Guardia di Finanza di Bologna ha spiegato che le indagini hanno avuto successo anche grazie alla collaborazione con l’Homeland Security Investigations (HSI), l’importante dipartimento investigativo statunitense, esperto nel settore dei crimini finanziari in seno alle organizzazioni internazionali di stampo mafioso e terroristico. Attraverso la vasta operazione che ha identificato convergenze con altri filoni investigativi delle procure di Firenze, Potenza e Trento, sono state emesse 41 ordinanze di custodia cautelare. Inoltre, le Fiamme Gialle hanno individuato attività commerciali, partecipazioni sociali, terreni, autoveicoli e motocicli per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro.
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