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La Corte d'Assise di Trento ha confermato in appello la condanna per Saverio Arfuso, 50 anni, calabrese di Cardeto, che, secondo l'accusa nata dall'inchiesta 'Perfido', aveva un ruolo apicale negli interessi della ‘Ndrangheta nei comuni di Albiano e Lona-Lases, in Trentino. In primo grado Arfuso - primo condannato per mafia in Trentino - aveva ricevuto 10 anni e 10 mesi di reclusione per associazione mafiosa oltre al reato di riduzione in schiavitù. Ora la pena cala ad 8 anni, 20 mesi e 10 giorni di reclusione, ma non per effetto di una diminuzione bensì per un errore di computo delle aggravanti rispetto al primo grado. Sono stati inoltre riconosciuti 30.000 euro alle persone offese, cioè i tre lavoratori cinesi ridotti in schiavitù nelle cave di porfido, e 10.000 euro per ciascuno degli enti e delle istituzioni costituitesi parti civili. "Esprimiamo soddisfazione per la conferma dell'impianto accusatorio e del riconoscimento del ruolo della Cgil nel presidio del territorio nella lotta alla mafia", ha commentato al termine dell'udienza a porte chiuse Giovanni Guarini, avvocato del sindacato e dell'associazione Libera di Trento, tra le parti civili nel procedimento.

Cgil: la mafia in Trentino non è una invenzione
"È una decisione molto importante perché conferma per la prima volta che le organizzazioni mafiose, nello specifico 'ndranghetiste, hanno attecchito in una parte del nostro tessuto economico. Purtroppo parlare di mafia in Trentino non è un'invenzione; bisogna prendere coscienza di questo come comunità civile per prestare la massima attenzione ad ogni segnale che vada in questa direzione". Lo scrivono in una nota Marco Benati e Giampaolo Mastrogiuseppe di Fillea Cgil, che si è costituita parte civile nei diversi processi dell'inchiesta 'Perfido'. “La decisione della Corte d'appello - sottolinea il sindacato in una nota - conferma anche la sussistenza del danno arrecato alla collettività e ai lavoratori e dunque alle prerogative del sindacato in quanto soggetto rappresentante degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori.

Fonte: Ansa

Foto © Imagoeconomica

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