"Le recenti vicende giudiziarie relative all'indagine 'Perfido' sulla 'Ndrangheta in Trentino dovrebbero preoccuparci tutti in quanto costituiscono un palese vulnus giurisprudenziale volto ad impedire la formazione di una verità giudiziaria mediante un pubblico dibattimento". È questa la sintesi dell'appello diffuso da Walter Ferrari, presidente del Coordinamento lavoro porfido, a margine della conferenza stampa "Riprendiamoci i rifiuti". Il Coordinamento sta diffondendo l'appello tra i cittadini per accendere l'attenzione sul processo in corso in seguito all'inchiesta sulle infiltrazioni della 'Ndrangheta nel settore del porfido in Trentino, con otto imputati che hanno chiesto di essere riammessi al rito abbreviato e il rinvio dell'udienza davanti alla Corte d'assise. "La vicenda processuale, a nostro avviso, pone dei seri interrogativi", dice Ferrari all'ANSA. "Pensiamo che far accedere al rito abbreviato la gran parte degli imputati, anche se magari ci sono dei margini da parte della Procura, sia una mossa fatta per evitare il dibattimento pubblico, che potrebbe riservare delle sorprese, mettendo in difficoltà personaggi della politica e dell'economia che in qualche modo sono stati e sono tuttora connessi con i personaggi oggi a processo". Il Comitato coordinamento porfido dice che dedicherà "un approfondimento" alla vicenda. "La prossima settimana convocheremo una conferenza stampa", ha detto Walter Ferrari, presidente del Comitato lavoro porfido. "Terremo informati sulla questione i cittadini che decidono di sottoscrivere il nostro appello alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.".
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