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Il procuratore su Nordio: “Errato dire che le intercettazioni costano troppo, a Catanzaro ho abbassato i costi del 50%”

Fratelli d’Italia è stato l’unico partito durante il governo Draghi che non ha votato la riforma Cartabia, per coerenza, mi sarei aspettato degli interventi sulla riforma, invece, il ministro Nordio sta dicendo che la riforma Cartabia è valida e deve essere ulteriormente migliorata. Sui giornali degli ultimi giorni stiamo vedendo che non è così. A Jesolo, sono stati arrestati dei ladri, poi scarcerati, perché il titolare dell’albergo che hanno derubato era all’estero. In Liguria, un giovane è stato minacciato, sequestrato e picchiato ma, per effetto della riforma Cartabia, le persone sono state scarcerate per assenza di querela; questo vale anche per il sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso. L'Europa ha chiesto di velocizzare i processi e non di eliminarli con l’improcedibilità”. Queste le parole pronunciate pochi giorni fa dal procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, durante il suo intervento al programma di approfondimento politico “diMartedì”, in onda ogni settimana su La7 con la conduzione del giornalista Giovanni Floris.
Durante il suo intervento, dai furti all’occupazione abusiva di case, Gratteri, ha elencato parte dei limiti relativi alla riforma entrata in vigore lo scorso 30 Dicembre, tra questi, i reati non più perseguibili per assenza di querela di parte. “Se i proprietari di una casa occupata abusivamente sono cacciati dai camorristi e gli assegnatari della stessa non denunciano - ha precisato Gratteri -, l’autorità giudiziaria non può fare nulla”.

Le intercettazioni
Gratteri ha proseguito parlando delle intercettazioni e, in netta contrapposizione rispetto alle parole pronunciate recentemente dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, quando, rispondendo al question time, ha detto: “Una grandissima parte delle intercettazioni hanno dei costi esorbitanti, disomogenei sul territorio Nazionale e sfuggono ad ogni forma di controllo. Occorre fissare un budget annuale ad ogni ufficio giudiziario che non deve essere superato”.
Il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha infatti smentito le parole pronunciate dal ministro Nordio e ha ribadito: “Il ministro Nordio, durante la campagna elettorale, ha detto che le intercettazioni costano troppo, quindi, devono essere limitate o abolite. E’ un dato errato - ha ribadito Gratteri -, le intercettazioni costano 3 euro al giorno, l’equivalente di due caffè al bar. Io stesso, un anno e mezzo fa, a Catanzaro, ho fatto un listino dove ho abbassato i prezzi del 50% - ha ricordato Gratteri -, a questo listino si sono adeguate la Procura di Napoli, la Procura di Milano e, dal 15 dicembre, è stato adottato anche dal Ministero della Giustizia. Nordio - ha proseguito Gratteri -, dice che il mafioso non parla al telefono; sbagliato anche questo. Un mafioso che al telefono dice al suo interlocutore: ‘ci vediamo al bar, oppure, al solito posto’, per me investigatore, si tratta di un dato importante; sul luogo dell’incontro, in relazione alle indagini, riuscirò sicuramente a fare dell’altro”.

Mafia, politica e gli accordi col diavolo
Ricordando che, “quando ci sono gli strumenti adatti”, risulta possibile anche scovare e contrastare il rapporto tra lo Stato e la mafia, Nicola Gratteri ha anche ricordato che l’assenza delle istituzioni sul territorio non ha fatto altro che avvantaggiare la mafia, presente sullo stesso territorio 365 giorni l’anno, non solo alle porte della campagna elettorale. “Durante il periodo del Covid - ha spiegato Gratteri -, mentre i politici erano impegnati a fare i virologi, i mafiosi davano risposte a famiglie indigenti che da tre generazioni vivono in nero, portando loro soldi e la spesa per mangiare”. In merito alla ‘sindrome’ da voto, Gratteri, ha proseguito: “Gli accordi con il diavolo si fanno gli ultimi giorni prima di votare, quando il politico teme di non farcela. Ricordo - ha spiegato Gratteri -, di un sindaco che disse: ‘basta che io mi faccio vedere in macchina con un capomafia ed io sarò sindaco’”.
Infine, il Procuratore Gratteri ha concluso il suo intervento descrivendo come, nonostante le riforme, vi siano ancora tantissimi aspetti che rallentano drasticamente la macchina della giustizia, ovviamente, a scapito dei cittadini. “In questo momento mancano 1600 magistrati - ha spiegato Gratteri -, riportiamo, su base volontaria, il lavoro del magistrato a 75 anni per coprire questo gap; vi sono tantissime persone disposte a farlo perché hanno senso dello Stato e sono orgogliosi di essere italiani”.

(L'intervista al procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, inizia dal minuto 58')

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