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Arrestato anche Cosimo Maiolo, presunto boss dell’omonima cosca. Intercettato, si vantava di aver appoggiato un candidato sindaco che poi vinse le elezioni

Una locale di ‘Ndrangheta in piena attività, dal narcotraffico, al commercio di armi, all’usura e poi infiltrazione negli affari affari con la creazione di “serbatoi di manodopera”. E’ questo lo spaccato che emerge dalla nuova inchiesta della Polizia e della Dda di Milano che stamani, con 9 arresti in carcere, ha inferto un duro colpo ad un clan della ‘Ndrangheta in Lombardia, ormai sempre più regione ad elevata presenza ‘ndranghetista. Le indagini hanno fatto emergere le attività della Locale di ‘Ndrangheta di Pioltello (Milano), feudo indiscusso delle famiglie Maiolo e Manno e atti criminali di un altro soggetto riferibile alla famiglia di Cosa Nostra di Pietraperzia (Enna) collegata ai Rinzivillo.
Nello specifico è stato dimostrato come l'attività non si fosse fermata nemmeno durante il covid. Anzi, nel corso di una conversazione intercettata, uno dei figli del reggente della Locale di ‘Ndrangheta di Pioltello, intuendo la possibilità di lucrare sul fenomeno del trasporto delle salme delle vittime del virus, mentre alla televisione scorrevano le immagini della colonna di salme trasportate dall'Esercito, spiegava come, attraverso una società intestata a un prestanome e l'emissione di false fatture, avrebbe potuto ottenere guadagni illeciti nel settore del trasporto feretri.
Dall'ordinanza cautelare emerge, infatti, "l'utilizzo" da parte di Omar Maiolo, figlio del presunto capo famiglia Cosimo, "della società Mondo Service srl" per la "emissione delle fatture a lui richieste" da Luca Del Monaco, presunto braccio destro del boss, e che avevano come oggetto "sia il trasporto delle salme che delle ceneri relative ai defunti da Covid". Per queste "false fatture Del Monaco afferma", si legge ancora in relazione ad una intercettazione del gennaio 2021, "di ispirarsi alle immagini più volte viste in televisione e relative proprio al trasporto delle salme" durante la pandemia. Maiolo, si legge negli atti, spiegava, sempre intercettato, che la "ditta" di onoranze funebri "è aperta dal giugno 2019 e che al suo interno vi sono i furgoni necessari".





Dal clan serbatoi di manodopera anche per Gls
Nell’ordinanza viene evidenziato un altro aspetto e riguarda Salvatore Maiolo, un altro dei componenti dell'omonima famiglia, che avrebbe creato, anche attraverso prestanome, società, come la Thalia srl, che "costituiscono meri serbatoi di personale da 'affittare' a committenti", alcuni di rilevanti dimensioni come Gls, uno dei colossi nel settore della logistica-trasporti. In questo modo il clan della 'Ndrangheta avrebbe portato avanti "illecite somministrazioni di manodopera", come si legge negli atti, con "profitti a favore del sodalizio mafioso". La società Thalia, si legge sempre nell'ordinanza, operava "in regime di subappalto per la Gls Trasporti". In una intercettazione del gennaio 2020 Salvatore Maiolo (ora in carcere), parlando col cugino Giovanni Maiolo (anche lui arrestato), gli spiegava che "un suo amico aveva stipulato un contratto con il corriere Gls per la gestione di 40 furgoni a 200mila euro al mese". In un'altra intercettazione dell'agosto 2020 Salvatore Maiolo diceva: "Ho 40 furgoni, Gls".

La confessione, il candidato sindaco a casa del boss per cercare sostegno
Nell’ordinanza si parla anche delle elezioni di Rivolta d'Adda, comune in provincia di Cremona. Il boss Cosimo Maiolo (finito in manette stamani) avrebbe dichiarato di aver sostenuto anche la candidatura di Giovanni Sgroi (non indagato), che ha effettivamente vinto le elezioni per il centrodestra. Come si legge nell'ordinanza del gip Fabrizio Filice, Maiolo si sarebbe "vantato di aver conosciuto Sgroi attraverso" un amico "aggiungendo altresì che" il candidato sindaco nel comune del Cremonese si sarebbe "recato più volte a casa sua per chiedere sostegno alla sua campagna elettorale. In tono scherzoso ha aggiunto di aver chiesto a Sgroi cosa avrebbe fatto in caso di vittoria alle elezioni" e questi gli avrebbe "ironicamente" risposto che gli "avrebbe affidato (...) l'incarico di recupero crediti per conto del comune, dimostrando quindi di conoscere perfettamente i trascorsi criminali" del presunto boss. Maiolo, il 4 ottobre 2021, parlando al telefono con Luca Del Monaco, il suo presunto braccio destro, gli ha raccontato che "Sgroi, mi è venuto a trovare tre quattro volte..." e l'altro ha replicato "vuoi sapere il motivo perché?". E Maiolo ridendo " 'oh dico 'ma se sali qua che fai? " e che faccio...a te ti metto al recupero crediti'".

Rielaborazione grafica by Paolo Bassani

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