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Emessa la sentenza d’appello in abbreviato di “European ‘Ndrangheta connection - Pollino”

Trentatré imputati ed oltre 300 anni di reclusione. Si è concluso così il processo di appello che si è svolto con il rito abbreviato, nato dalle indagini “European ‘Ndrangheta connection - Pollino”. Nei giorni scorsi è giunta la sentenza della Corte di appello di Reggio Calabria assolvendo solo Giuseppe Pelle (classe ‘98), difeso dagli avvocati Giuseppe Bartolo e Antonio Russo, che era accusato di procurata inosservanza di pena in favore del padre Antonio Pelle (cl. 62) alias “Vanchelli”. Al termine della camera di consiglio i giudici reggini hanno rideterminato le pene per 21 imputati confermando le sentenze di condanna del gup per gli altri dodici. Alcuni degli sconti di pena più rilevanti sono quelli che riguardano gli imputati Giuseppe Romeo, Domenico Romeo, Francesco Luca Romeo, già condannati a 20 anni in primo grado. Confermate, però, le condanne a 20 anni di reclusione ciascuno per Antonio Pelle (cl. 62), Domenico Pelle (cì. 92) e Francesco Pelle (cl. 90).

Le indagini “European ‘Ndrangheta Connection - Pollino” sono state coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, grazie alla collaborazione della Squadra Mobile reggina con il supporto del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro. Olivastro fondante dell'inchiesta sono alcune intercettazioni ambientali e telefoniche che invece hanno consentito agli investigatori di accertare anche la sussistenza di un rapporto strategico tra Calabria e Campania, e i forti legami delle consorterie criminose della Locride con l'estero, per il reimpiego dei capitali provenienti dal traffico internazionale di cocaina, da tempo sotto il monopolio della ‘Ndrangheta.

Dall'inchiesta è emerso anche che la criminalità organizzata della fascia jonica del territorio della provincia reggina gestisce, in Italia e in particolare, in Germania, Belgio e Paesi Bassi, consistenti e lucrosi affari criminosi avvalendosi di una fitta rete di sodali costituita, in massima parte, dai componenti delle stesse famiglie.

Foto © Imagoeconomica

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