Il gip di Milano Guido Salvini ha rinviato a giudizio Michele Oppedisano, noto esponente dell'omonima famiglia di Rosarno e già condannato nell'operazione Infinito, per associazione mafiosa, estorsione e altri reati. A processo finiscono anche altre cinque persone - tra cui Pasquale Oppedisano, figlio di Michele, già in carcere e ritenuto affiliato alla locale di ‘Ndrangheta di Erba (Como) e Aldo Bosina condannato nella sua qualità di amministratore di fatto della Ipb Italia per traffico illecito di rifiuti - che dovranno comparire, il prossimo 15 dicembre, davanti ai giudici del tribunale di Monza. Secondo i pm Paola Biondolillo e Sara Ombra, titolari dell'inchiesta, il gruppo avrebbe sottoposto a "protezione-estorsione un gruppo di promotori finanziari" e aveva costituito varie società, "con l'aiuto di un avvocato e di un commercialista, finalizzate esclusivamente a regolarizzare falsamente lavoratori stranieri e a emettere fatture per operazioni inesistenti". Una protezione a caro prezzo come emerge nelle intercettazioni ambientali: "qua se non volete avere problemi mi devi dare 15 mila euro al mese"...potete camminare tranquilli…nessuno è venuto a rompervi i coglioni a casa…e se ci avete un problema subentriamo ancora". Il giudice ha prosciolto un imputato e condannato con rito abbreviato quattro persone, tra cui Domenico Larocca (10 anni di carcere) ritenuto uomo di fiducia di Michele Oppedisano, due invece hanno patteggiato.
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'Ndrangheta: rinviato a giudizio Michele Oppedisano, esponente dell'omonima famiglia di Rosarno
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