Caduta l’aggravante per associazione mafiosa, Rocco Barbaro, 56 anni, è uscito dal carcere da uomo libero. Gli investigatori lo avevano ritenuto il reggente della "Lombarda", l’organo di governo delle cosche calabresi al nord e in possesso della dote del “vangelo” nonché il più importante esponente del ramo “Castanu” (dal soprannome del padre di Rocco, Francesco Rocco classe 1927 morto ergastolano a 91 anni) della cosca di Platì (Reggio Calabria). La stessa che dopo la stagione dei sequestri era diventata la famiglia più importante negli assetti criminali di Lombardia e Piemonte. Detto "U sparitu”, per via dei suoi due anni di latitanza, quando venne poi arrestato a Platì l’8 maggio del 2017 a casa di una delle figlie, venne inserito tra i 30 latitanti più pericolosi. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera in articolo a firma di Cesare Giuzzi.
Dopo essere stato scarcerato dopo una condanna di 15 anni per narcotraffico, Rocco Barbaro assieme al figlio Francesco e un nipote, nel 2012, secondo l’accusa, aveva comprato un bar vicino al Duomo di Milano. Poco tempo dopo i carabinieri eseguono l’operazione “Platino” nelle cui carte viene riportata una intercettazione in cui viene definito da due affiliati “per regola” il “capo di tutti i capi, di quelli che fanno parte di queste parti”. Barbaro a quel punto aveva capito di essere nel mirino quindi si era dato alla latitanza dopo aver venduto il bar. La sua cattura era avvenuta a Platì nel 2017, poi il processo. Sedici anni in primo grado, in appello scendono a 13, in Cassazione l’accusa di mafia cade e resta l’intestazione fittizia. Rocco Barbaro alla fine sconta solo pochi anni di condanna. L’aggravante mafiosa non è stata riconosciuta poiché, per definirlo boss mafioso, secondo i giudici, serve l’attuale e operativo inserimento nella cosca al Nord. Sempre per i giudici “non è mai sufficiente la verifica di una generica e non storicizzata appartenenza” al clan, ma “è necessario che la stessa trovi specifico riscontro operativo riguardo a un determinato assetto organizzativo e a quel determinato periodo”.
Fonte: Il Corriere della Sera
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'Ndrangheta, scarcerato Rocco Barbaro. Per i giudici non è ''il capo dei capi''
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