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Sette arresti, 5 chili di cocaina sequestrati assieme a 500mila euro in contanti destinati a fornitori calabresi legati alla 'Ndrangheta che reperivano e fornivano la droga. Sono questi i dati che emergono dall'operazione 'Marghine' nell'ambito della quale stamane i carabinieri del Ros, con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Nuoro, Oristano e Reggio Calabria, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Cagliari, su richiesta dalla locale Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, a carico di 7 indagati per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, nonché per plurimi episodi di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. Il provvedimento cautelare scaturisce da un'indagine, avviata dal Ros nel 2017, che ha indagato un sodalizio per traffico di ingenti quantità di stupefacente, principalmente del tipo cocaina, approvvigionato in Calabria e destinato allo smercio nelle province di Oristano, Cagliari e Sud Sardegna.
Inoltre le attività investigative hanno consentito di individuare un sodalizio, radicato nella provincia di Nuoro ed in particolare nelle regioni del "Marghine" e della "Planargia" interessate al reperimento e fornitura del narcotico, che veniva garantito da soggetti calabresi legati alla 'Ndrangheta, alla distribuzione del narcotico agli acquirenti all'ingrosso nell'isola e alla gestione di una rete di smercio al dettaglio di cui si occupavano alcuni allevatori sardi. Nel corso dell'investigazione sono stati sequestrati 5 kg di cocaina con grado di purezza dell'85% utile alla realizzazione di oltre 30 mila dosi medie, nonché 500mila euro in contanti destinati ai fornitori calabresi. Nell'ambito dell'operazione sono state inoltre eseguite numerose perquisizioni.
I considerevoli guadagni legati al narcotraffico, nel corso del tempo, hanno favorito il progressivo sviluppo di compagini criminali dedite allo smercio di stupefacente, sia in vari centri urbani che nelle aree centrali dell'isola, che hanno prediletto questo "settore" in luogo di quelle attività delittuose legate ai reati contro la persona e il patrimonio che hanno caratterizzato l'agire della criminalità sarda. 

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