La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri e rappresentata in udienza dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e dai sostituti Antonio De Bernardo e Chiara Bonfadini, al termine della requisitoria in aula bunker a Lamezia Terme, ha chiesto 70 condanne nell'ambito del processo con rito abbreviato nato dall'operazione antimafia denominata "Imponimento" contro i clan vibonesi degli Anello di Filadelfia, Bonavota di Sant'Onofrio, Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia, Cracolici di Maierato. In totale gli anni di reclusione chiesti dalla Dda al gup sono 630. Oltre a Rocco Anello, indicato come boss dell'omonimo clan di Filadelfia, sul banco degli imputati ci sono anche imprenditori, un avvocato, ex consiglieri provinciali di Vibo, dipendenti della Regione Calabria. Ai soggetti sono stati contestati a vario titolo i reati di associazione mafiosa, riciclaggio, estorsione, detenzione di armi, narcotraffico, intestazione fittizia di beni. L'inchiesta è stata condotta sul "campo" dalla Guardia di finanza.
Tra le richieste più pesanti quelle invocate nei confronti del boss di Filadelfia Rocco Anello, per il quale l'accusa ha chiesto una condanna di 20 anni, così come per Giuseppe Fruci. Chiesti, invece, 12 anni per la moglie di Rocco Anello, Angela Bartucca. Tra gli imputati figurano altri nomi di spicco come l'ex consigliere provinciale di Vibo Valentia, Domenico Fraone, per il quale l'accusa ha chiesto 12 anni; l'appuntato e il brigadiere capo della Guardia di finanza Antonio Dieni e Domenico Bretti, per i quali l'accusa ha chiesto, rispettivamente, 3 e 12 anni. E poi il funzionario della Regione, Serafino Nero, per il quale è stata chiesta la condanna a 8 anni.
Foto © Imagoeconomica
'Ndrangheta, ''Imponimento'': chieste 70 condanne per clan vibonesi
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