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Smantellata organizzazione che vendeva droga anche davanti ai SERT

"Abbiamo accertato che i venditori di morte senza scrupoli cedevano le dosi davanti ai sert (servizi per le tossicodipendenze) dove dei giovani anche minorenni cercano di uscire faticosamente dalla schiavitù della droga: una cosa spregevole, che fa impressione. E' come dare a un diabetico una scatola di cioccolatini: vuol dire che vuoi far morire questi ragazzi", questo è stato il particolare che "ci ha scosso", ed è in quel momento che "abbiamo capito che dovevamo intervenire. Ringrazio i carabinieri oltre che per la consueta professionalità anche per la sensibilità dimostrata in questa indagine e per il contributo dato per rendere vivibile un intero territorio".
Sono state queste le parole pronunciate dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri durante una conferenza stampa a seguito dell'operazione "Anteo" in cui l'Arma dei Carabinieri di Soverato ha eseguito un ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Dda del capoluogo calabrese nei confronti di 30 persone.
L'operazione ha interessato le province di Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Monza e Brianza e Roma.
Agli indiziati sono stati contestati, a vario titolo, i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, tentata e consumata, anche con l'aggravante mafiosa, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi anche clandestine e da guerra, detenzione di materiali esplodenti e furto.
Il capo della DDA di Catanzaro ha commentato dicendo che "quella che potrebbe sembrare una realtà criminale marginale, di serie B in realtà copriva in modo capillare il territorio interfacciandosi con le vicine Serre vibonesi e la Locride nel Reggino".
L'indagine, ha spiegato il comandante della provinciale di Catanzaro, Antonio Montanaro, ha interessato il territorio compreso tra Chiaravalle, Gasperina, Petrizzi e Cardinale. Tutto è cominciato nel marzo 2017 quando la Compagnia dei carabinieri di Soverato ha individuato un'organizzazione dedita al traffico di cocaina, hashish, marijuana, metadone e eroina, anche nella forma del cobret, nel basso Ionio-catanzarese, con il centro nevralgico nell'entroterra dell'area del soveratese, in particolare nel comprensorio di Chiaravalle e comuni limitrofi e con proiezioni nelle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria.
Oltretutto sono stati operati, a riscontro delle attività svolte dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, numerosi arresti in flagranza di reato e sequestri di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti, numerose armi, sia lunghe che corte, di diverso calibro, anche da guerra, numerose munizioni, rilevanti quantitativi di esplosivo (come il tritolo), una bomba a mano e artifizi della filiera pirotecnica.
Il capitano della Compagnia di Vibo, Luigi Cipriano, ha sottolineato la "ferocia di questo soggetti che sceglievano le vittime per lo spaccio e per i furti e vendevano anche una nuova sostanza sintetica, uno scarto dell'eroina che crea forte dipendenza".
Gli investigatori hanno inoltre documentato le dinamiche di gestione delle sostanze stupefacenti e le attività legate al traffico di armi e di esplosivi, che venivano approvvigionati, per la loro successiva immissione nel mercato illecito, prevalentemente attraverso la commissione di furti in abitazioni e in attività commerciali.

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