Stamattina i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme, in collaborazione con i comandi dell'Arma territorialmente competenti e con lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Vibo Valentia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.i.p del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura distrettuale antimafia guidata dal Procuratore Nicola Gratteri,nei confronti di 19 persone nell'ambito dell'operazione "Alibante" eseguita dai Carabinieri nella provincia del capoluogo Calabrese, in particolare nei comuni di Lamezia Terme, Nocera Terinese, Falerna e Conflenti, oltre che nelle città di Aosta, Arezzo e Cosenza.
Nello specifico, per 7 indagati è stata disposta la misura cautelare della detenzione in carcere, per 10 gli arresti domiciliari e per 2 indagati la misura interdittiva.
Tra le persone coinvolte anche l'avvocato di Aosta, Maria Rita Bagalà, 52 anni e Giovanni Costanzo, 54 anni, già sindaco di Falerna e in passato anche consigliere provinciale, e Luigi Ferlaino, 53 anni, ex sindaco di Nocera Terinese, inoltre agli arresti domiciliari è finito anche Francesco Cardamone, 40 anni, attuale vicesindaco di Nocera Terinese e carabiniere in servizio ad Amantea, in provincia di Cosenza, il quale appoggiava esternamente gli affari illeciti della cosca Bagalà.
I reati contestati sono a vario titolo di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e/o tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d'ufficio e turbativa d'asta.
"Le persone si fidano di noi - ha detto il procuratore della repubblica Nicola Gratteri in conferenza stampa - e noi le ripaghiamo liberandole dai loro aguzzini". "Un clan ben strutturato - gli ha detto in concerto il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla - che si era costruito agganci nella pubblica amministrazione e persino tra gli uomini dello stato, fino ad essere completamente pervasiva".
Le indagini sono state avviate a seguito delle denunce esposte da diversi imprenditori di Lamezia Terme in merito a diversi episodi di estorsione effettuati da alcuni appartenenti alla cosca di 'Ndrangheta "Bagala'", operante sulla zona costiera compresa tra i comuni di Nocera Terinese e Falerna, nel Catanzarese. Gli investigatori grazie all'ausilio delle tecniche di accertamento patrimoniale sono riusciti a delineare gli assetti e l'operatività della cosca nell'area del litorale Tirrenico, evidenziandone anche la presenza egemone sul territorio manifestata attraverso delitti, aggravati dal metodo mafioso, finalizzati alla gestione diretta o indiretta delle attività economiche del luogo, con particolare riferimento alle imprese attive nel settore turistico-alberghiero. Sempre nel corso delle indagini sarebbero emersi anche rapporti illeciti tra il clan - attivo fin dagli anni '80 e cappeggiato da Carmelo Bagalà - e alcuni elementi delle amministrazioni comunali di Falerna e Nocera Terinese.
La presenza della 'Ndrangheta nella pubblica amministrazione gli avrebbe permesso di avere punti di aggancio per la gestione di processi decisionali, amministrativi ed elettivi.
"Da quando c'è Nicola Gratteri a capo della DDA di Catanzaro c'è un vento nuovo in Calabria. Ora però tocca ai tanti calabresi onesti prendere coraggio e denunciare, perché ora c’è la certezza della repressione". Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra commentando i risultati dell'operazione.
I nomi delle persone coinvolte nell'operazione.
Gli arrestati sono:
Carmelo Bagalà di 80 anni
Alfredo Carnevale (37)
Alessandro Gallo (32)
Mario Gallo (57)
Vittorio Macchione (70)
Vittorio Palermo (63)
Eros Pascuzzo (34)
Ai domiciliari sono finiti:
Maria Rita Bagalà (52)
Francesco Cardamone (40)
Giovanni Costanzo (54)
Vincenzo Dattilo (64)
Francesco Antonio De Biase (50)
Luigi Ferlaino (53)
Raffaele Gallo (26)
Giovanni Eugenio Macchione (62)
Antonio Rosario Mastroianni (74)
Antonio Pietro Stranges (68)
Indagati in stato di libertà, invece sono:
Antonio Cario (51) e Antonio Gedeone (53)