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Derubricato il ruolo da promotore a partecipe

Dimitri De Stefano, rampollo della nota famiglia di Archi, è stato condannato in appello a 10 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa, in luogo dei 13 anni e 4 mesi del primo grado. I giudici della Corte d'Appello di Reggio Calabria hanno emesso in tarda serata la sentenza, derubricando il suo ruolo a partecipe, e non capo promotore come in primo grado. La posizione di Dimitri De Stefano, difeso dagli avvocati Emilia Vera Giurato e Marcello Manna, era uno stralcio dell'abbreviato di Gotha, il maxi processo contro la 'Ndrangheta voluto dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri.

Foto © Imagoeconomica

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