Al centro del processo che si celebrerà a Palmi l’intreccio tra le cosche di Sant’Eufemia e la politica locale
Il Gup di Reggio Calabria, Maria Rosa Barbieri, ha disposto il rinvio a giudizio per i 53 indagati coinvolti nell’operazione “Eyphemos”, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, che avevano scelto il rito ordinario. Il processo inizierà il prossimo 23 marzo al Tribunale di Palmi. Accolta dunque la tesi accusatoria del procuratore aggiunto Gaetano Paci e dal sostituto Giulia Pantano riguardo soprattutto lo scenario di un presunto intreccio tra politica e le consorterie mafiose nel triangolo dell’Aspromonte Sant’Eufemia, Sinopoli e San Procopio. Una ventina invece sono le persone che hanno scelto il rito abbreviato. Su di loro si esprimerà il gup il prossimo 25 marzo. Tra questi risulta anche il senatore FI Marco Siclari, il parlamentare di San Giovanni accusato di scambio elettorale politico-mafioso, perché secondo i magistrati di Reggio avrebbe avuto l’appoggio della cosca Alvaro alle elezioni del 2018. In abbreviato anche Domenico Laurendi “Rocchellina”, che gli inquirenti indicano come tra i personaggi di maggiore caratura criminale di Sant’Eufemia in Aspromonte. Nei guai era finito anche l’ex consigliere regionale eletto il 26 gennaio 2020 Domenico Creazzo, accusato anche lui di scambio elettorale politico-mafioso, che ha però scelto di saltare l’udienza preliminare andando direttamente a processo in ordinario. Per gli inquirenti Creazzo, avrebbe accettato la “promessa di procurare voti” da parte del boss Domenico Laurendi e di Domenico Alvaro, considerato dalla procura “esponente di primo piano” dell’omonima cosca e già condannato nel processo “Xenopolis”. Quasi certamente la sua posizione sarà riunita al troncone principale del processo che si celebrerà il prossimo mese a Palmi.
Fonte: La Gazzetta del Sud
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