La richiesta della Dda di Reggio Calabria a conclusione dell'inchiesta Helianthus
La Dda di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio per 25 persone coinvolte nell'inchiesta "Helianthus" contro la cosca Labate di Gebbione, il quartiere reggino controllato dalla storica famiglia mafiosa conosciuta con il soprannome dei "Ti mangio". L'udienza preliminare è stata fissata, davanti al gup Karin Catalano, per il 16 febbraio quando compariranno davanti al giudice anche i boss Pietro e Nino Labate che, assieme agli altri affiliati alla cosca, sono accusati di associazione mafiosa e numerose estorsioni. Tra questi Rocco Cassone, Orazio Assumma e Domenico Foti, detto "Vecchia Romagna". L'inchiesta "Heliantus", coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto della Dda Stefano Musolino, nel gennaio 2020 aveva portato a numerosi arresti, con il contestuale sequestro di beni per un milione di euro. Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Reggio Calabria hanno consentito di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali del clan Labate. Secondo quanto era emerso dall'inchiesta, a Gebbione la cosca ricorreva sistematicamente alle estorsioni ai danni di operatori economici, commercianti e titolari di piccole, medie e grandi imprese, specialmente di quelli impegnati nell'esecuzione di appalti nel settore dell'edilizia privata.
Foto © ACFB
ARTICOLI CORRELATI
'Ndrangheta, colpo alla cosca dei Labate: 14 arresti a Reggio Calabria