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Vittorio Raso, pericoloso personaggio di spicco della 'Ndrangheta calabrese radicata a Torino e latitante dal 2018, è stato arrestato a Barcellona, in Spagna, grazie alla collaborazione fra la polizia di Stato e la Policia Nazional spagnola.
Raso, soprannominato "Esaurito", è un personaggio di spicco della 'Ndrangheta calabrese radicata a Torino, nell'ambito della quale riveste la carica di "Vangelo", inserito nella consorteria della famiglia Crea, che regge il "Crimine" del capoluogo torinese.
La sua cattura è giunta al termine di un'attività investigativa avviata nell'ottobre del 2019 dalla Squadra Mobile di Torino attraverso attività di natura tecnica e intercettazioni, nonché alcuni complessi accertamenti che hanno consentito di fare luce sulle false generalità utilizzate in Spagna dal latitante e quindi di rendere possibile la sua individuazione.
L'arresto di Raso scaturisce dall'esito di un'operazione messa in atto dalla Squadra Mobile di Torino, con la collaborazione della Direzione centrale Anticrimine ed il Servizio Centrale Operativo, il tutto sotto il coordinamento della Dda della procura torinese.
L'arresto è stato eseguito dal personale dell'Udyco iberico, per il tramite del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, ed è stato effettuato grazie alle informazioni fornite dagli investigatori della Polizia di Stato di Torino.
Raso, già raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione "Pugno Duro" per associazione mafiosa, usura aggravata dal metodo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione ed illecita detenzione di armi, risulta essere stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione per associazione finalizzata al traffico internazionale di droga, detenzione e cessioni di stupefacenti. Da qui l'inizio della sua latitanza nel 2018.
A seguito dell'arresto, la Squadra Mobile di Torino ha avviato una serie di perquisizioni a carico di soggetti presenti in Italia e strettamente legati al latitante, e che hanno consentito di sequestrare 360mila euro in contanti, più di 13 chili di sostanza stupefacente, una pistola, una carabina ed un fucile mitragliatore (tutti provenienti da furti), nonché numerose munizioni. Inoltre, è stato eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di Domenico Dell'Osa, gravemente indiziato in concorso con Raso di illecita detenzione e commercio di sostanza stupefacente. Negli scorsi giorni, infatti, gli uomini della polizia di Stato di Torino avevano sequestrato oltre 128 chili di marijuana e circa 38 chili di hashish. Le indagini della polizia sono ancora in corso allo scopo di raccogliere ulteriori elementi a carico di una serie di soggetti presenti in Italia e in Spagna e risultati coinvolti nelle attività del latitante, sia sul versante del traffico di sostanza stupefacenti sia su quello del riciclaggio dei proventi dell'attività illecita.
"Siamo soddisfatti: aver conseguito un risultato cosi' rilevante in Spagna, con il Covid di mezzo che ha reso tutto più complicato, è un dato sicuramente significativo - ha commentato, raggiunto dall'ANSA Luigi Mitola, capo della squadra mobile della Questura di Torino - E' un personaggio con un ruolo importante all'interno delle famiglie di 'Ndrangheta sul nostro territorio, con alle spalle una condanna a 20 anni. C'è da sottolineare l'importanza della collaborazione che abbiamo avuto dal nostro dipartimento, dalla Direzione centrale anticrimine, dal Servizio centrale operativo, e la grande presenza nelle indagini da parte della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Torino".
Adesso, dopo l'arresto, gli inquirenti sono impegnati a ricostruire anche la rete di sostegno che ha consentito a Raso di rimanere due anni latitante, partendo dal sequestro rilevante di denaro, armi e droga.

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