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di AMDuemila
Giorgio De Stefano sarà ascoltato il prossimo 30 settembre

All’interno del processo d’Appello Gotha le posizioni stralciate sono aumentate a quattro. Gli imputati che procederanno con giudizio parallelo, anche destinati ad essere riunificati, sono Roberto Franco (l’unica persona che durante la fase del lockdown per l’emergenza sanitaria aveva chiesto che si proseguisse con la celebrazione delle udienze nel processo a suo carico come la legge prevede per chi è in regime di detenzione), Antonio “Nuccio” Idone (anche per l’astensione della presidente della Corte), Giorgio De Stefano e Dimitri De Stefano. A riportare la notizia l’edizione di Reggio Calabria de “Il Quotidiano del Sud”. Si tornerà, dunque, in aula il prossimo 30 settembre quando sarà affrontato l’esame di Giorgio De Stefano in riscontro alle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Giuseppe Stefano Tito Liuzzo. Un’istruttoria dibattimentale supplementare chiesta dagli avvocati Paolo Tommasini e Giovanni De Stefano sulla quale la Corte ha deciso la pertinenza e l’esigenza, della richiesta disponendo l’esecuzione dei testimoni indicati dalle difese. In totale sul banco degli imputati nel filone del processo con rito abbreviato (già giudicati in primo grado) 29 persone, tra cui anche personaggi di primo piano (Anche gravati da presenti condanne) degli ambienti di ‘Ndrangheta del cosiddetto “Mandamento Città”. Il baricentro dell’accusa è l’operatività (presunta fino a sentenza passata in giudicato) dell’asse imprenditoriale-politico-mafioso e il primo gruppo di riferimento dell’associazione segreta che imperversava in città.
Per quanto riguarda il troncone con rito abbreviato, che vede ben 25 imputati, si sta proseguendo con la requisitoria del sostituto procuratore generale Stefano Musolino (applicato dalla Dda specificatamente per questo processo) ripercorrendo le linee guida delle indagini parallele (ben cinque: Mammasantissima, Fata Morgana, Reghion, Sistema Reggio e Alchimia) confluite nel maxi processo Gotha, che vede sotto accusa anche la presunta cupola mafiosa-imprenditoriale ed affaristica che dominava la città di Reggio fino agli anni scorsi.

Foto © Imagoeconomica

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