di AMDuemila
Antonio Nicaso: “Ad Hamilton focolaio acceso”
Orrore ad Hamilton, Canada. La notte dello scorso lunedì 2 marzo è stato freddato nel vialetto della sua abitazione a Stoney Creek, Giorgio Barresi, quarantaduenne, agente immobiliare di successo di origine calabrese. L’uomo viveva con la moglie e i tre figli nell’Ontario, una regione dove risiedono molti italiani. Il suo nome, come si legge su alcuni quotidiani canadesi, era noto alle autorità in quanto sarebbe risultato coinvolto in scommesse illegali e gioco d’azzardo. Stando alle indagini della polizia, infatti, come si apprende su La Gazzetta del Sud, l’omicidio potrebbe essere maturato nel quadro di uno scontro in atto tra le organizzazioni criminali italo-canadesi. Una possibilità, questa, condivisa anche da Antonio Nicaso, scrittore ed esperto di criminalità organizzata trasferitosi dalla Calabria al Canada dove possiede una cattedra alla Queen's University. "Qualcuno con il cognome Barresi ha legami storici con la famiglia dei Musitano che negli anni '90 si era schierata con la 'Sesta famiglia' di Vic Rizzuto. - ha affermato Nicaso - La cosa venne letta come un tradimento dai corregionali ch'erano sostenitori di Paul Violi, il calabrese che era diventato il capo della mafia italo-canadese. E ora, mentre in Quebec le organizzazioni mafiose hanno trovato un accordo che comprende anche i calabresi e, quindi, non si spara da tempo, rimane acceso questo focolaio di Hamilton". Di certo c’è che i delitti di mafia stanno aumentando nel corso degli ultimi anni in Canada. Il 16 agosto dell’anno scorso, infatti, è stato assassinato nel pieno centro di Toronto Paolo Caputo, 64 anni, originario di Capistrano e titolare del ristorante “Domani”. La vittima era incensurata e risiedeva da decenni nel Paese. Sempre a Toronto, questa volta a Etobicoke, venne assassinato a colpi di pistola, nella notte di venerdì 31 marzo 2017, Antonio Sergi, 53 anni, originario della Locride. La vittima era conosciuta alle autorità con il nome “Tony Large”, ed era stato coinvolto in indagini sul traffico internazionale di droga oltre a risultare legato a fazioni della ’ndrangheta avverse ai Rizzuto. Poco più tardi a pochi passi da Etobicoke, a Vaughan, venne freddato un altro calabrese, Domenico Triumbari, 55 anni, originario di Siderno. E nella stessa zona, pochi mesi dopo, caddero sotto i colpi dei killer anche Cosimo Commisso, 33 anni, di Vaughan, e la fidanzata, Chantelle Almeida, di 26.
Ora sembra che dopo anni di sottovalutazione, le autorità canadesi abbiano finalmente compreso che questi e altri delitti sono collegati da un unico filo che porta alla ‘ndrangheta, l’unica mafia presente in tutti i continenti. Il 28 febbraio 2019, infatti, una sentenza emessa dalla Corte superiore di giustizia proprio dell’Ontario, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Project Ophenix”, condotta dalla Combined Forces Special Enforcement Unit (CSFEU) di Toronto, ha riconosciuto per la prima volta la ‘ndrangheta come un’organizzazione criminale pienamente operante in Nordamerica. Canada incluso.
Foto © Andrew Collins/CBC