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di AMDuemila
“L’eroina grande novità dello scenario internazionale del narcotraffico”

“C’è un aumento significativo del consumo di droghe sintetiche, quindi c’è una fetta di mercato rilevante che si è aperta e lì si concentra l’interesse di chi, come la ‘Ndrangheta, capisce che deve garantire tutto. Nel solco della concezione che ha di se stessa e cioè di mafia supermercato, deve rispondere con l’offerta dove c’è domanda”. E’ così che il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha spiegato in un’intervista al quotidiano “La Stampa” come nel grande mercato della droga si sta aprendo un importante spiraglio per le droghe sintetiche. Secondo il magistrato lo “scenario internazionale del narcotraffico sta cambiando profondamente” in quanto “si affacciano nuove organizzazioni, si diversificano i mercati, e ci sono cavalli di ritorno che sembravano ormai superati”.
Per Gratteri la ‘Ndrangheta in questo momento si è aperta anche ad un altro tipo di spaccio di droga, oltre a quello della cocaina che ormai ne detiene il monopolio, ed è quello del “Fentanyl, droga ad altissimo livello di tossicità, molto più potente dell’eroina”. La ‘Ndrangheta “non può permettersi di immaginare che chi la chiede si rivolga altrove”. I consumatori di questa droga sono soprattutto i più giovani. “I maggiori consumatori - ha detto - sono soprattutto i giovani americani, gli studenti dei campus e i numerosi frequentatori di rave party. La domanda è sempre più alta”.
Anche se la ‘Ndrangheta si affaccia alle droghe sintetiche, la cocaina resta sempre “quasi un monopolio”. Secondo Gratteri c’è anche da sottolineare il fatto che la mafia albanese stia prendendo più “forza e credibilità sullo scacchiere criminale di nuova mafia”. E ancora: “La sua ascesa è inarrestabile. - ha continuato - Nei prossimi anni sentiremo parlare sempre di più di questa organizzazione e non solo in Italia. Ma anche in Olanda, per esempio, e in Sud America, dove gli albanesi stanno conquistando ruoli operativi tra i produttori diretti”. Per il magistrato il salto di qualità fatto dalla mafia albanese è dovuto grazie all’''accredito'' con “i cartelli del Messico attraverso la ‘Ndrangheta”. Gratteri ha spiegato che “è molto complicato accreditarsi di fronte ai produttori sudamericani dal nulla. Ricordo ancora che chi provò a farlo, fu scannato in Messico. Erano criminali di origine serbo-montenegrina”.
Nell’intervista, il procuratore capo di Catanzaro ha parlato anche dell’altra novità all’interno del mercato delle droghe: “L’eroina è una grande novità dello scenario internazionale del narcotraffico. I messicani stanno immettendo massicce quantità di eroina in Usa. Stanno inondando il mercato. Il 90% dell’eroina consumata in America arriva dal Messico. La rotta dell’Afghanistan ormai ha mercato soprattutto in Europa. Il cartello di Sinaloa sta investendo enormi capitali nella coltivazione del papavero. Di contro c’è una diminuzione dei fondi stanziati dagli Usa nel contrasto alla produzione di cocaina in Colombia, Bolivia e Perù”. Dietro il ritorno dell’eroina ci sono anche “ragioni legate al cessato allarme sociale connesso alle modifiche che ha subito il consumo di questa droga. Siamo lontani dalle immagini dei 'Ragazzi dello zoo di Berlino'. L’eroina si sniffa: l‘incubo delle siringhe che passano di braccio in braccio e della diffusione dell’Aids è enormemente mitigata nell’immaginario collettivo. E quando cessa l’allarme sociale la domanda riparte”.

Foto © Imagoeconomica

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