di AMDuemila
Tre condanne rideterminate ed una confermata. E' questa la decisione della Corte d'appello di Catanzaro nei confronti di quattro soggetti ritenuti appartenenti al clan dei Grande Aracri di Cutro. Il procedimento era una costola della maxi inchiesta Kyterion della ddi di Catanzaro, istruita contro la famiglia che ha ramificazioni nelle province calabresi ma anche al centro Italia, come confermato dall'operazione Aemilia. Nel processo contro la cellula catanzarese del clan Cutro, è stato condannato a 14 anni di reclusione e 9000 euro di multa (15 anni e 12mila euro di multa i primo grado) Gennaro Mellea, accusato di essere stato il capo della suddetta cellula criminale e referente nella provincia del boss Nicolino Grande Aracri. Oltre a lui sono stati condannati in appello Alex Schicchitano, 6 anni e 5800 euro di multa (7 anni e 7mila euro in primo grado); Roberto Corapi a 7 anni di reclusione (9 anni in primo grado). Confermata la pena a un anno di reclusione e 2mila euro di multa per Esterno Peta che era accusato di detenzione e cessione illegale di armi da fuoco, per cui in primo grado fu esclusa l'aggravante mafiosa.
Confermato anche il risarcimento alle parti civili presenti anche nel secondo grado, ovvero Libera e la Regione Calabria, alla quale è stato riconosciuto un risarcimento di 15mila e 25mila euro.
Processo Kyterion, in appello resistono le condanne contro la cosca Grande Aracri
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