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gratteri nicola c imagoeconomica 2Allarme Gratteri: "Legge ha maglie larghe"
di AMDuemila
Questa mattina la Polizia di Stato di Vibo Valentia ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone, ritenute responsabili di appartenere ad un'associazione per delinquere dedita al narcotraffico gestita da Emanuele Mancuso, figlio di uno dei capi dell'omonima cosca di 'ndrangheta di Limbadi Pantaleone, alias "l'ingegnere". Così otto persone sono finite in carcere, nove ai domiciliari e per una è scattato l'obbligo di dimora. Nel corso dell'operazione, denominata "Giardini segreti", coordinata dalla Procura antimafia di Catanzaro ed eseguita dalla Polizia di Stato, con il supporto del Servizio centrale operativo, insieme alle Squadre mobili di Catania, Catanzaro, Cosenza, Messina e Reggio Calabria, i Reparti prevenzione crimine di Vibo Valentia, Cosenza e Siderno, l'Unità cinofila di Vibo Valentia e il Reparto Volo di Reggio Calabria, sono state indagate altre 21 persone, a vario titolo, per associazione per delinquere dedita al narcotraffico e detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
Grazie alle indagini, scaturite dal sequestro, avvenuto a Nicotera, Joppolo e Capistrano, gli investigatori hanno trovato tre piantagioni, per un totale di 26 mila piante di marijuana, che sul mercato avrebbero fruttato circa 20 milioni di euro. Di fatto l'organizzazione criminale era in grado di provvedere a tutte le fasi del ciclo di produzione.
Secondo gli inquirenti il capo dell'organizzazione, Emanuele Mancuso, acquistava online semi di canapa indiana e concime, grazie ai quali realizzava la costruzione delle strutture dove piantare i semi, curare la germinazione e la fioritura delle piante, la crescita, la lavorazione e, infine, l'immissione sulle piazze di spaccio. Le attività erano assicurate da accoliti di Mancuso, ma anche da manodopera reclutata tra extracomunitari. Al riguardo, con la collaborazione delle Squadre mobili di Alessandria, Brescia, Caltanissetta, Catanzaro, Chieti, Genova, Imperia, Lecce, Milano, Napoli, Salerno e Savona, gli investigatori stanno anche effettuando 18 perquisizioni nelle sedi di una società, attiva nella vendita online di semi di canapa indiana, a carico delle quali verrà anche notificato un provvedimento di sequestro preventivo.
Secondo il Procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri "questa indagine dimostra le maglie larghe della legge, che consentono di aprire siti internet per la rivendita di semi di marijuana light". Intervenuto insieme al questore, Andrea Grassi, in merito all'operazione ha aggiunto: "Siamo riusciti, per la prima volta ad oscurare un sito internet che si occupava della vendita di migliaia di semi di canapa indiana, sequestrando e chiudendo oltre 12 negozi in tutta Italia. Ovviamente si faceva riferimento a semi da collezione. E qui stanno l'ipocrisia della norma e le sue maglie larghe, che consentono di vendere questo tipo di merce. Non é concepibile che si possano collezionare diecimila semi. Di fatto, con questa inchiesta, siamo riusciti a dimostrare che dietro questo sito ed i negozi collegati era possibile acquistare semi di canapa indiana in modo sistematico, anche all'ingrosso, per avere poi ulteriori sconti".

Foto © Imagoeconomica

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