Il procuratore capo di Catanzaro all'Università della Calabria
di AMDuemila
“La 'Ndrangheta è stato un fenomeno poco compreso fino all'operazione "Crimine" del 2010, non solo per la sottovalutazione dello Stato ma anche perché l'organizzazione criminale ha sempre cercato punti di contatto con le istituzioni”. Con queste parole è intervenuto il magistrato antimafia Nicola Gratteri nel corso di una lezione al Master in Intelligence all'Università della Calabria.
Secondo Gratteri la 'Ndrangheta ha fatto il salto di qualità con “la Santa, che ha consentito di intensificare i contatti con il potere, attraverso logge massoniche deviate non riconosciute dalle organizzazioni ufficiali. In questo modo la 'Ndrangheta si è potuta sostituire al potere legale, condizionando la partecipazione elettorale e la vita amministrativa, in una sorta di cogestione della cosa pubblica che riguarda gran parte della nostra regione". Il procuratore capo ha quindi evidenziato come la legge Bassanini (emanata negli anni '90 per semplificare l'attività amministrativa, eliminando i controlli esterni) abbia fatto proliferare la mafia. "Adesso - ha ricordato - è direttamente la 'Ndrangheta in diversi casi che decide i sindaci e compone le liste, perché l'organizzazione vota e fa votare in quanto ha bisogno di gestire e avere consenso".
Per quanto riguarda la normativa che regola i comuni sciolti per mafia, il magistrato ha sostenuto: “La legge non è assolutamente adeguata” e “va cambiata prevedendo commissari a tempo pieno con poteri straordinari tali da licenziare i dipendenti e annullare le gare d'appalto. Le norme devono cambiare fino a quando non sarà più conveniente delinquere".
Rispondendo alle domande degli studenti, Gratteri ha poi parlato del punto debole dei porti, dove passa gran parte della cocaina. “Rotterdam ha 17 chilometri di banchina e Santos in Brasile 35: in condizioni del genere, viste le dimensioni, la corruzione dilaga. - ha spiegato - L'anno scorso sono state sequestrate 8 tonnellate di cocaina nel porto di Gioia Tauro, dove quattro famiglie pretendono il 20% del valore della cocaina che transita. I sequestri sono stati possibili perché in Italia ci sono leggi appropriate e si svolgono indagini specifiche”.
Alla domanda di come si contrasti il crimine all'estero, il magistrato ha evidenziato che l'Unione Europea è piena di esponenti della 'Ndrangheta perché non c'è uniformità legislativa. Ha poi dato la sua interpretazione al bisogno di mafia che sembra emergere dai territori e da alcuni settori dell'economia. Per il procuratore "non è solo richiesta di protezione ma anche desiderio di arricchimento personale e di potere".
Infine, Gratteri ha parlato del rapporto tra mafia e terrorismo e di come sul contrasto di quest'ultimo siano concentrate tutte le forze di polizia. Ma al momento “non ci sono indagini significative dalle quali emergano contatti, - ha concluso - perché la mafia non ha alcuna convenienza a stabilire collegamenti con il mondo del fondamentalismo islamico, al cui contrasto sono concentrate le polizie di tutto il mondo".
Foto © Ansa
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