C’è il sì del Tribunale alla richiesta del pm Lombardo
di AMDuemila
L’ex ministro Claudio Scajola verrà processato con l'aggravante mafiosa. Il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Natina Praticò con a latere Stefania Rachele e Arianna Raffa, ha respinto l’eccezione formulata nella scorsa udienza del 21 giugno dai difensori del politico i quali si erano opposti alla nuova contestazione formulata dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo. In particolare, nell'ambito dell'inchiesta "Breakfast" Scajola è accusato di aver avuto un ruolo nel tentativo di latitanza di Amedeo Matecena, l'ex parlamentare condannato in via definitiva a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa, che voleva trasferirsi da Dubai e Beirut, in Libano.
Alla sbarra ci sono inoltre, Chiara Rizzo, ex moglie dell'esponente di Forza Italia, la segretaria dei coniugi Rizzo-Matacena, Maria Grazia Fiordalisi, e Martino Politi ritenuto il 'factotum' dell'armatore reggino.
Secondo l’accusa Scajola avrebbe agito “consapevolmente al fine di proteggere Matacena quale soggetto in grado di fornire un determinante e consapevole apporto causale alla ‘ndrangheta reggina, attraverso lo sfruttamento del suo rilevantissimo ruolo politico e imprenditoriale e per questa via agevolare il più ampio sistema criminale, imprenditoriale ed economico, riferibile alla predetta organizzazione di tipo mafioso, a cui favore il Matacena forniva il suo costante contributo”.
Il processo è stato aggiornato al 19 luglio quando si procederà con l'esame degli imputati. La prima a sottoporsi alle domande di accusa e difesa sarà Maria Grazia Fiordelisi, la storica segretaria dei coniugi Rizzo-Matacena.
Foto © Imagoeconomica
''Breakfast'', Scajola sotto processo con l'aggravante mafiosa
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