Avvocato della famiglia del Procuratore di Torino ucciso chiede di scavare sulle sue indagini
di AMDuemila
Le intercettazioni telefoniche captate dalla polizia grazie ad un virus inoculato nel tablet di alcuni boss calabresi si possono utilizzare. La Corte d’Assise di Milano ieri ha detto si al loro utilizzo per il processo sull’omicidio del Procuratore capo di Torino Bruno Caccia, ammazzato il 26 giugno 1983. Imputato in questo processo è Rocco Schirripa, 64 anni, panettiere di Torrazza Piemonte, ritenuto affiliato alla ‘ndrangheta e membro del "locale" di Moncalieri, mentre il boss Domenico Belfiore è già stato condannato nel ’89 all’ergastolo come mandante. La Corte ha così dato ragione al pm Marcello Tatangelo che di fronte alla richiesta della difesa dell’imputato di cancellare le intercettazioni, aveva evidenziato la loto legittimità.
Dopo le peripezie che questo caso ha visto, come l’azzeramento del precedente procedimento, ora sembra si possa ripartire e procedere con il processo a carico di Schirripa. Nelle liste di testimoni che sono state depositate dal pm emerge un nuovo nome, quello di Domenico Agresta, 28 anni, ex ‘ndranghetista ora collaboratore di giustizia della Dda. La data fissata per la sua udienza è l’8 marzo. Nonostante la sua giovane età il pentito “ha parlato dell’organizzazione delle locali (strutture di base della ‘ndrangheta) a Torino, con particolare riferimento a Moncalieri, ha riferito di aver appreso che l’omicidio del Procuratore Caccia è stato commesso da Schirripa e da Franco D’Onofrio (indagato per il delitto) - ha spiegato il magistrato Tatangelo - ha parlato anche di altri omicidi che, secondo quanto da lui appreso, avrebbero visto coinvolti i due già citati”. E’ la prima volta che in merito all’omicidio Caccia emerge il nome di D’Onofrio, ex militante di Prima Linea poi indagato per diversi fatti di ’Ndrangheta.
Intanto Fabio Repici, avvocato difensore della famiglia Caccia, ha chiesto alla Corte “di allargare il perimetro del processo”, facendo attenzione e scavando su quello che stava indagando Caccia quando venne ammazzato.
Foto © Ansa
Processo Caccia: Si alle intercettazioni captate con il virus informatico
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