di AMDuemila - 10 dicembre 2014
Citati a giudizio diretto per il 26 febbraio 2015, il promoter calabrese Francesco Sbano, residente in Germania e il musicista Demetrio Siclari. Su disposizione del sostituto procuratore Mattero Centini, gli imputati devono presentarsi al Tribunale Monocratico di Reggio Calabria per l’accusa “atti persecutori” e “minacce” nei confronti di componenti e attivisti del Museo/Osservatorio sulla 'ndrangheta.
Secondo le ricostruzioni della magistratura, il 28 maggio 2012, i due avrebbero violentemente rivendicato i diritti d’autore per l’uso improprio delle loro opere (“Nun c’è Pirdunu”, “Omertà” sono alcuni brani chiamati in causa), presso l’Osservatorio, contro Antonia Bellocco, Vincenzo Mercurio e Simone Squillace (collaboratori del coordinatore del Museo, Claudio La Camera).
In particolare Sbano, avrebbe scagliato le sue avvisaglie, contro l’insegnante e giornalista Francesca Viscone, rea di aver generato danni d’immagine e business musicale a causa di alcune criticità morali sul cd "I canti di malavita" che il duo proponeva nel territorio tedesco fino a vendere 150mila copie circa.
Attraverso i suoi scritti infatti, la Viscone, evidenziava i brani come esempio negativo di esaltazione dei valori mafiosi.
Diversi mesi fa, lo stesso coordinatore dell'Osservatorio sulla 'ndrangheta, Claudio La Camera a denunciò l’accaduto, citando nel suo esposto, alcune delle frasi che avrebbero offensivamente urlato nei riguardi della Free lance, “Voi ci state causando un sacco di danni. Vi rovino”, “il solito epiteto che gli uomini a corto di idee riservano alle donne”.
Inoltre, avrebbe spiegato che da anni, il Museo della 'ndrangheta conduce incontri formativi anche in istituti scolastici per diffondere dinamiche e pericolosità sociali relative al crimine calabrese; analizzando aspetti della canzone di malavita, del linguaggio e della strumentalizzazione musical/popolare per mitizzare capi e gesta.
Approfondimenti
Francesco Sbano originario di Paola (Cs), è un giornalista, discografico, fotografo e regista italiano, residente in Germania. Tra il 2000 e il 2005 ha prodotto anche con Demetrio Siclari, tre trilogie relative alla musica della mafia e nel 2009 un film documentario/inchiesta “Uomini d’onore”.
Riceve nel 2006 il “Premio Speciale Corrado Alvaro.
Spesso contestato e accusato di ambigua comunicazione contro la criminalità organizzata; generò un caso editoriale quando al cd “i canti di malavita allegò libro fotografico di Alberto Giuliani “Malacarne” che si avvaleva dei contributi scritti di Roberto Saviano, Francesco La Licata, Antonio Nicaso, Nicola Gratteri e Rita Borsellino. Quest’ultimi infatti, denunciarono pubblicamente di essere stati ingannati e all’oscuro di tutto.
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